CONSIGLIO DI STATO - ADUNANZA PLENARIA - SENTENZA 25.01.2022 N. 2

La modifica soggettiva del raggruppamento temporaneo di imprese, in caso di perdita dei requisiti di partecipazione di cui all’art. 80 d.lgs. 18 aprile 2016 n. 50 (Codice dei contratti pubblici) da parte del mandatario o di una delle mandanti, è consentita non solo in sede di esecuzione, ma anche in fase di gara, in tal senso interpretando l’art. 48, commi 17, 18 e 19-ter del medesimo Codice...
Leggi la sentenza integrale

 

TAR PIEMONTE - DECRETO 08.01.2022 N. 5

Va accolta la domanda di concessione di misure cautelari monocratiche, ex art. 56 c.p.a., che sia stata avanzata con il ricorso proposto avverso l’ordinanza con la quale il Dipartimento di Prevenzione della ASL territorialmente competente, in ragione del fatto che si sono verificati 8 casi di positività al virus COVID-19 tra i componenti di una squadra di calcio, ha disposto la quarantena domiciliare e il divieto assoluto di allontanamento dal domicilio per almeno 5 giorni nei confronti di ogni componente della medesima squadra e/o gruppo; tale ordinanza, infatti, oltre a determinare l’oggettiva impossibilità, per la squadra, di prendere parte alle gare di campionato previste per il 6 gennaio 2022 e per il 9 gennaio 2022, appare illegittima per violazione dell’art. 2 del d.l. 30 dicembre 2021 n. 229, nonché della (vigente) circolare del Ministero della Salute del 18 giugno 2020 ...
Leggi la sentenza integrale

 

TAR LAZIO - SENTENZA 14.12.2021 N. 12902

E’ inammissibile un ricorso giurisdizionale proposto da un Comune avverso una deliberazione con la quale l’ANAC, a seguito dell’accertamento di gravi disfunzioni e irregolarità nell’esecuzione di un contratto di appalto, ha chiesto alla P.A. comunale quali iniziative intendesse avviare al riguardo. Trattasi infatti di una deliberazione meramente interlocutoria, priva di contenuti precettivi nei confronti del soggetto vigilato, sprovvista di determinazioni vincolanti e lesive nel confroni dell'Ente locale, che risponde au compiti ed a funzioni di vigilanza, accertamento, nonché consultive e propositive attribuite inizialmente all’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici e, poi, all’Anac...
Leggi la sentenza integrale

 

TAR LAZIO - SENTENZA 11.11.2021 N. 11656

In caso di istanza d'accesso generalizzato formulata ai sensi dell'art. 5, comma 2, D.Lgs. n. 33/2013, il silenzio della P.A. non è immediatamente impugnabile con il ricorso giurisdizionale previsto dall'art. 116 c.p.a. ed il relativo ricorso va ritenuto inammissibile. Difatti in tali casi l'istante deve prima esperire la procedura di cui al successivo comma 7 che prevede, in caso di mancata rispposta, la possibilità di presentre una richiesta di riesame al responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza, di cui all’articolo 43, che decide con provvedimento motivato, entro il termine di venti giorni. Se l’accesso è stato negato o differito a tutela degli interessi di cui all’articolo 5-bis, comma 2, lettera a), il suddetto responsabile provvede sentito il Garante per la protezione dei dati personali, il quale si pronuncia entro il termine di dieci giorni dalla richiesta. A decorrere dalla comunicazione al Garante, il termine per l’adozione del provvedimento da parte del responsabile è sospeso, fino alla ricezione del parere del Garante e comunque per un periodo non superiore ai predetti dieci giorni.Solo avverso la decisione dell’amministrazione competente o, in caso di richiesta di riesame, avverso quella del responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza, il richiedente può proporre ricorso al Tribunale amministrativo regionale ai sensi dell’articolo 116 c.p.a...
Leggi la sentenza integrale

 

CONSIGLIO DI STATO - ORDINANZA 18.10.2021 N. 6959

E’ rimessa all’Adunanza plenaria la seguente questione: se sia possibile interpretare l’art. 48, commi 17, 18 e 19 – ter d.lgs. 18 aprile 2016, n. 50 nel senso che la modifica soggettiva del raggruppamento temporaneo di imprese in caso di perdita dei requisiti di partecipazione ex art. 80 da parte del mandatario o di una delle mandanti è consentita non solo in fase di esecuzione, ma anche in fase di gara. In caso di risposta positiva alla prima domanda, si richiede, poi, di precisare la modalità procedimentale con la quale detta modifica possa avvenire, se, cioè, la stazione appaltante sia tenuta, anche in questo caso, ed anche qualora abbia già negato la autorizzazione al recesso che sia stata richiesta dal raggruppamento per restare in gara avendo ritenuto intervenuta la perdita di un requisito professionale, ad interpellare il raggruppamento, assegnando congruo termine per la riorganizzazione del proprio assetto interno tale da poter riprendere la propria partecipazione alla gara. ..
Leggi la sentenza integrale

 

TAR MARCHE - SENTENZA 24.09.2021 N. 682

Rientra nella giurisdizione del giudice ordinario una controversia avente ad oggetto l’impugnazione in s.g. del provvedimento con il quale un Comune ha opposto un diniego in ordine ad una istanza di un privato, tendente ad ottenere la retrocessione di un bene oggetto di un procedimento di espropriazione per pubblica utilità, nel caso in cui si tratti di retrocessione totale, per mancata realizzazione in toto dell’intervento pubblico per il quale il terreno, di cui si chiede la restituzione da parte dell’interessato, era stato espropriato..
Leggi la sentenza integrale

 

TAR CAMPANIA - SENTENZA 16.08.2021 N. 5503

E’ illegittimo il provvedimento con il quale la Soprintendenza, a distanza di 8 mesi dal ricevimento della pratica da parte del Comune in relazione ad opere abusive da condonare, eseguite su un immobile sottoposto a vincolo paesaggistico, ha chiesto integrazioni documentali. Va infatti rilevato che dal silenzio nel termine di 45 giorni contemplato all’art. 146 d.lgs. 42/04, scaturiscono precisi effetti disciplinati dalla suddetta norma atteggiandosi quale fatto giuridico costitutivo –recte, devolutivo o traslativo- della potestas per il Comune di procedere alla definizione del procedimento, esprimendo la voluntas provvedimentale sulla “domanda di autorizzazione”, siccome testualmente contemplato all’art. 146, commi 5 e 9, d.lgs. 42/04....
Leggi la sentenza integrale

 

TAR PIEMONTE - SENTENZA 19.07.2021 N. 746

Non sussiste in sede di gara alcun obbligo dichiarativo di procedimenti penali pendenti atteso che in fase di partecipazione alla gara, l’onere informativo a carico degli operatori economici, per gli atti di rilevanza penale, non include in via generica i carichi pendenti ma solo per alcune fattispecie di reato le sentenze di condanna definitiva, in linea con le previsioni di cui all’art. 80, commi 1 e 3, d. lgs 50/2016 sulle cause di esclusione dalla gara. Ne consegue che la mancata dichiarazione di un decreto penale di condanna ritualmente opposto dalla parte interessata ex art. 464 comma 3 c.p.p. (con conseguente automatica revoca del medesimo) non può condurre all'esclusione del concorrente ...
Leggi la sentenza integrale

 

CONSIGLIO DI STATO - SENTENZA 23.06.2021 N. 4802

E’ illegittima, per difetto di istruttoria e di motivazione, l'ordinanza contingibile ed urgente emessa dal Sindaco di Taranto ai sensi artt. 50 e 54, d. lgs. n. 267 del 2000 ed avente ad oggetto la sospensione dell’attività delle acciaierie ex ILVA spa, motivata con riferimento all’elevato e comprovato rischio sanitario derivante dalle emissioni in atmosfera dovute ad anomalie impiantistiche, e con il richiamo al principio di precauzione, nel caso in caso in cui dall’istruttoria processuale sia emerso un quadro tutt’altro che univoco sui fatti dai quali è scaturita l’ordinanza contingibile e urgente e, anzi, quanto emerso sia più incline ad escludere il rischio concreto di un’eventuale ripetizione degli eventi idonei a mettere a repentaglio la salute pubblica e la sussistenza di un possibile pericolo per la comunità cittadina ...
Leggi la sentenza integrale

 

CONSIGLIO DI STATO - ADUNANZA PLENARIA 27.05.2021 N. 10

L’art. 48, commi 17, 18 e 19-ter, del d. lgs. n. 50 del 2016, nella formulazione attuale, consente la sostituzione meramente interna del mandatario o del mandante di un raggruppamento temporaneo di imprese con un altro soggetto del raggruppamento stesso in possesso dei requisiti, nella fase di gara, e solo nelle ipotesi di fallimento, liquidazione coatta amministrativa, amministrazione straordinaria, concordato preventivo o di liquidazione o, qualora si tratti di imprenditore individuale, di morte, interdizione, inabilitazione o anche liquidazione giudiziale o, più in generale, per esigenze riorganizzative dello stesso raggruppamento temporaneo di imprese, a meno che – per questa ultima ipotesi e in coerenza con quanto prevede, parallelamente, il comma 19 per il recesso di una o più imprese raggruppate – queste esigenze non siano finalizzate ad eludere la mancanza di un requisito di partecipazione alla gara..
Leggi la sentenza integrale

 

TAR LAZIO - SENTENZA 17.01.2022 N. 440

E’ legittima la sanzione pecuniaria dell'AGCM verso un operatore economico per pratica commerciale scorretta consistente nella vendita online di mascherine "FF2" irrogata sul duplice presupposto per il quale (i)il prodotto pubblicizzato è risultato non conforme a quello effettivamente venduto, peraltro a un prezzo artatamente elevato, sfruttando la situazione emergenziale dell'epidemia da Covid-19 e (ii) le mascherine non presentano la certificazione a marchio CE rilasciata da un ente stabilito all’interno dell’Unione e non sono state oggetto della prescritta procedura di autocertificazione all’Inail, secondo quanto disposto dall’articolo 15 del d.l. n. 18/2020; tali dispostivi, infatti, non possono recare la dicitura “FFP2 ...
Leggi la sentenza integrale

 

CONSIGLIO DI STATO - SENTENZA 28.12.2021 N. 8641

E’ legittimo il provvedimento in autotutela emesso ai sensi degli artt. 21 octies e 21 nonies L.n. 241/90 da parte dei Ministero BBAACC in avocazione straordinaria ex art. 16 D.Lgs. n. 165/2001 e dell'art. 2 D.M. n. 44/2016 del previo parere favorevole rilasciato dalla Soprintendenza speciale archeologica, belle arti e paesaggio di Roma per l'apertura di un McDonald's in zona Terme di Caracalla in quanto  zona sottoposta a vincolo paesaggistico (PTP 15/21 Valle della Caffarella, Appia Antica ed acquedotti non confluito nel PTPR Regione Lazio) ...
Leggi la sentenza integrale

 

TAR LOMBARDIA - sentenza 29.11.2021 N. 2631

Un regolamento comunale può prevedere il divieto di fumo negli spazi aperti individuati (a titolo esemplificativo: aree destinate a verde pubblico salvi luoghi isolati con distanza di almeno 10 metri da altre persone; aree attrezzate destinate al gioco ed allo sport; sini a 10 metri da fermate dei mezzi pubblici) essendo una siffatta regolamentazione conforme ai principi costituzionali essendo approvata dall'Ente locale nell'ambito della competenza riconosciuta al comune dagli artt. 50, comma 7-ter e 7 del TUEL, nonchè dagli artt. 5, 114 e 117 comma 6 della Costituzione ...
Leggi la sentenza integrale

 

TAR EMILIA ROMAGNA - ORDINANZA 27.10.2021 N. 496

Ad una valutazione sommaria risulta legittima la esclusione da un concorso pubblico avente ad oggetto la partecipazione al test per la prova di accesso al corso di laurea Medicina e Chirurgia/ Odontoiatria, disposta sul presupposto che il candidato escluso è risultato privo del possesso di una delle certificazioni verdi COVID-19, ex art. 9 bis, lett. i) del decreto legge del 22 aprile 2021 n. 52 (c.d. "green pass")..
Leggi la sentenza integrale

 

TAR TOSCANA - SENTENZA 16.10.2021 N. 1326

E’ valida ed efficace la notifica a mezzo PEC di un ricorso giurisdizionale, effettuata ai sensi dell’art. 3-bis della legge n. 53/1994, nel caso in cui risulti comprovato che il messaggio relativo alla notifica sia stato rifiutato dal sistema a causa della casella di destinazione piena; in tal caso, infatti, la notifica può considerarsi perfezionata: al “momento in cui viene generata la ricevuta di avvenuta consegna”, identificato dalla norma ai fini del perfezionamento della notifica, che deve essere equiparato a quello in cui il notificante riceve dal sistema l’attestazione di casella PEC di destinazione “piena”, evento imputabile al destinatario e, come tale, equivalente a una consegna effettiva ..
Leggi la sentenza integrale

 

CONSIGLIO DI STATO - SENTENZA 07.09.2021 N. 6233

Alla luce di quanto disciplinato dall'art. 80 commi 5, 10 e 10bis D.Lgs. n. 50/2016 come integrati dalle disposizioni dell'art. 57, paragrafo, 7, della Direttiva Comunitaria n. 2014/24/UE, ai fini dell’esclusione dalla gara, deve ritenersi irrilevante il fatto costitutivo di una delle cause di esclusione di cui all’art. 80 comma 5, che sia stato commesso oltre tre anni prima della indizione della procedura di gara. In termini generali, deve essere affermato il principio per cui il periodo di esclusione per i motivi di cui al paragrafo 4 del citato art. 57, (all’interno del quale rientrano sia la causa di esclusione dei gravi illeciti professionali [lett. c)], sia quella delle «false dichiarazioni […] richieste per verificare l’assenza di motivi di esclusione» [lett. h)]) non può essere superiore a «tre anni dalla data del fatto in questione»....
Leggi la sentenza integrale

 

TAR LAZIO - SENTENZA 02.08.2021 N. 9121

E’ illegittima, per violazione dell’art. 80, comma 5, lett. “c”, d.lgs. 50/2016, la esclusione di una ditta da una gara di appalto di servizi (nella specie, si trattava di una procedura aperta ex art. 60, d. l.vo 50/16 per l’affidamento dei servizi di pulizia, sanificazione ambientale e prestazioni accessorie presso gli stabili di Roma Centro della Banca d’Italia), che sia motivata con esclusivo riferimento al fatto che è stata accertata la esistenza di una condanna non definitiva – non dichiarata in sede di gara – di uno degli amministratori con poteri congiunti della società-socio unico della ditta interessata al momento della presentazione dell’offerta; non è infatti dovuta, ai sensi dell’art. 80, comma 3, d. lgs. n. 50 del 2016, la dichiarazione sulla mancanza di cause d’esclusione da parte del socio unico persona giuridica, prevedendo la disposizione che siffatta dichiarazione sia resa dal solo socio unico persona fisica ...
Leggi la sentenza integrale

 

TAR LOMBARDIA - SENTENZA 06.07.2021 N. 1655

In ambito di contratti pubblici, aventi ad oggetto appalti di lavori, deve escludersi che la mera consegna anticipata dei lavori intervenuta a seguito dell'esperimento della gara e della relativa aggiudicazione a favore del concorrente vincitore, possa costituire fonte del vincolo contrattuale tra ditta aggiudicataria e stazione appaltante. Difatti l’art. 32 comma 14 del D.Lgs. n. 50/2016 impone che il contratto sia stipulato con atto pubblico notarile o mediante scrittura privata «a pena di nullità» e la sanzione della nullità esclude che possano esistere forme equipollenti di stipulazione, neppure quella di cui all'art. 1327 del codice civile...
Leggi la sentenza integrale

 

CONSIGLIO DI STATO - SENTENZA 15.06.2021 N. 4641

In ambito di gare pubbliche d'appalto la violazione degli obblighi informativi che incombono sul concorrente può comportarne l'esclusione ma non in via automatica e ciò anche se riguardi omissioni dichiarative del concorrente in relazione a reati c.d. “non ostativi”. Si deve infatti evidenziare che la falsità di informazioni rese dall’operatore economico partecipante a procedure di affidamento di contratti pubblici e finalizzata all’adozione dei provvedimenti di competenza della stazione appaltante concernenti l’ammissione alla gara, la selezione delle offerte e l’aggiudicazione, è riconducibile all’ipotesi prevista dalla lett. c) [ora c-bis)] dell’art. 80, comma 5, del codice dei contratti di cui al d.lgs. 18 aprile 2016, n. 50; in conseguenza di ciò, la stazione appaltante è tenuta a svolgere la valutazione di integrità e affidabilità del concorrente, ai sensi della medesima disposizione, senza alcun automatismo espulsivo ...
Leggi la sentenza integrale

 

TAR LAZIO - SENTENZA 12.05.2021 N. 5634

In ambito edilizio, va ritenuta opera libera che non necessita di alcun titolo abilitante un pergolato costituito da travi in legno avvitate a parete e da pilastri in legno appoggiati sul pavimento e copertura costituita per lo più da plastica e rampicanti, in cannicciata, in modo da non costituire neppure riparo per la pioggia, per sue caratteristiche non propedeutico ad eventuali ampliamenti: tale intervento va considerato un semplice “arredo da terrazzo”. Come, infatti, evidenziato dalla giurisprudenza prevalente, il pergolato è “una struttura realizzata al fine di adornare e ombreggiare giardini o terrazze, costituita da un'impalcatura formata da montanti verticali ed elementi orizzontali che li connettono ad una altezza tale da consentire il passaggio delle persone; di norma quindi, come struttura aperta su tre lati e nella parte superiore, non richieda alcun titolo edilizio” a meno che sia provvisto di copertura e di tamponature non facilmente amovibili che lo qualifichi alla stregua di una tettoia ...
Leggi la sentenza integrale

 

Dove siamo

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.