TAR PUGLIA - SENTENZA 26.07.2019 N. 1096

Deve ritenersi legittima l'esclusione di un'impresa da una gara di appalto pubblico, per mancata allegazione del computo metrico estimativo, laddove tale documento sia stato concepito dalla lex specialis di gara come un elemento funzionale alla valutazione delle offerte tecniche (nel caso di specie, trattavasi di computo metrico delle migliorie proposte, rispetto al progetto posto a base di gara), e non, quindi, come mero complemento utile a valle dell'aggiudicazione. In tal caso, infatti, anche ove si tratti di offerta a corpo, il computo metrico si configura come un elemento essenziale del contratto, individuato come tale dalla stazione appaltante, ai sensi dell'art. 32, comma 2, D. Lgs. n. 50/2016... 
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TAR SICILIA - SENTENZA 19.07.2019 N. 1829

In ambito di gare pubbliche d'appalto, le regole del bando, del disciplinare e del capitolato - nel complesso, la "lex specialis"- non possono essere in alcun modo modificate o integrate nemmeno dall'Amministrazione, che ne risulta anzi vincolata al pieno rispetto senza alcun margine di discrezionalità, nemmeno tramite il meccanismo dei chiarimenti, e ciò a tutela della parità di trattamento di tutti i concorrenti ... 
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CONSIGLIO DI STATO - SENTENZA 24.06.2019 N. 4328

Nelle procedure pubbliche delle gare di appalto, l’incameramento della cauzione provvisoria e l’attivazione del procedimento di segnalazione all’ANAC costituiscono entrambe una automatica conseguenza dell'esclusione del concorrente, del tutto insuscettibile di sindacato discrezionale con riguardo ai singoli casi concreti, nonché insensibile a eventuali valutazioni volte a evidenziare la non imputabilità a colpa della violazione che ha comportato l’esclusione. Difatti la finalità dell’istituto risponde all'esigenza di responsabilizzare i partecipanti in ordine alle dichiarazioni rese, oltre che di garantire la serietà e l’affidabilità dell’offerta presentata...
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CONSIGLIO DI STATO - SENTENZA 27.05.2019 N. 3428

In ambito di fattispecie di occupazione illegittima da parte della P.A. di un bene (nel caso specifico, un terreno) il proprietario ha diritto al risarcimento del danno subito per l’illegittima detenzione delle aree da parte dell'Amministrazione, secondo il criterio per il quale detto danno corrisponde al solo valore d’uso del bene dal momento della sua illegittima occupazione, cioè dal momento della scadenza del provvedimento di occupazione d’urgenza (cfr. art. 20 della legge n. 865 del 1971), e fino alla giuridica regolarizzazione della procedura, e quindi, in alternativa, fino alla restituzione dell’area o al suo legittimo acquisto, confluendo peraltro in tale ultima ipotesi la posta risarcitoria, in senso lato, nell’indennizzo dovuto per l’acquisizione sanante (cfr. comma 3 del citato art. 42 bis, comma 3 D.P.R. n. n. 327/2001). ...
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CONSIGLIO DI STATO - SENTENZA 08.05.2019 N. 2991

In ambito di gare pubbliche d'appalto, il c.d. "principio di equivalenza" oggi disciplinato dall'art. 68, comma 6, D.Lgs. n. 50/2016, ha funzione di tutelare la massima concorrenza possibile e trova applicazione quanto ai concorrenti sia richiesto di fornire un bene le cui specifiche tecniche siano talmente dettagliate da poter individuare un prodotto preciso, ammettendo appunto che la proposta del candidato sia ottemperata anche proponendo beni alternativi che ottemperino in maniera equivalente agli stessi requisiti. Dunque il principio di equivalenza impegna la Stazione Appaltante nel caso in cui la lex specialis menzioni un marchio, un brevetto, un’origine o una produzione specifica che avrebbero come effetto di favorire o eliminare talune imprese o taluni prodotti, essendo obbligatioro che tale indicazione sia accompagnata già nel bando dall’espressione “o equivalente”...
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CONSIGLIO DI STATO - SENTENZA 23.04.2019 N. 2574

In ambito edilizio e paesaggistico, non può essere accolta la richiesta di sanatoria edilizia avanzata nei confronti di un Comune avente ed oggetto una tettoia abusiva in legno, aperta su tutti i lati, con copertura in lamiera e con sottostante pavimentazione e recinzione in rete metallica, qualora l'opera in questione sia stata realizzata in area di pregio ambietnale ricadente nella fascia di 300 mt dal mare. Ne consegue la legittimità di un provvedimento di diniego espresso dal Comune sulla base di suddetta preclusione paesaggistica ...
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TAR LAZIO - SENTENZA 25.03.2019 N. 3910

Va confermata l'esclusione della gara di un concorrente motivata con riferimento alla commissione di “gravi illeciti professionali” ex art. 80, comma 5, lett. c) del D.Lgs. 50/2016 ed in relazione a quanto prescritto dal Codice etico sottoscritto all’atto della presentazione dell’offerta, facendo riferimento a pregressi episodi di risoluzione di contratti di appalto ed in mancanza di contestazione in giudizio delle risoluzioni. In siffatti casi, dle resto, la determinazione di esclusione per deficit di fiducia è frutto di una valutazione discrezionale della stazione appaltante, con la conseguenza che il controllo del giudice amministrativo si configura quale controllo estrinseco, volto soltanto ad accertare l’apparente correttezza del giudizio, senza mai poter sfociare in un sindacato di tipo sostitutivo ...
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TAR VENETO - SENTENZA 07.03.2019 N. 302

In ambito di appalti pubblici, la previsione del nuovo Codice dei Contratto D.Lgs .n. 50/2016 di cui all'art. 95, comma 10, che prescrive l'obbligo del concorrente di indicare nell'offerta economica i propri costi della manodopera e gli oneri aziendali in ambito di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, non determina in caso di violazione l'esclusione automatica dalla gara, a meno che ciò non sia previsto dalla lex specialis. Qualora l'esclusione automatica non sia prevista, la Stazione appaltante deve mettere il concorrente in condizione, almeno in sede di giustificazioni, di dimostrare che sostanzialmente la sua offerta comprende i costi della manodopera, specificando la consistenza di tali costi già inclusi, ancorchè non distinti, nel prezzo complessivo dell’offerta, senza ovviamente manipolare o modificare in corso di gara l’offerta stessa...
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CONSIGLIO DI STATO - SENTENZA 29.01.2019 N. 726

In tema di gare d'appalto, la risposta della stazione appaltante ad una richiesta di chiarimenti avanzata da un concorrente non costituisce una modifica delle regole di gara, bensì una sorta d’interpretazione autentica con cui l'amministrazione chiarisce la propria volontà provvedimentale, precisando e meglio delucidando le previsioni della lex specialis. Del resto i chiarimenti operano a beneficio di tutti e per tale motivo devono essere trasparenti, tempestivi, ispirati al principio del favor partecipationis e resi pubblici in modo da non comportare alcun pregiudizio per gli aspiranti offerenti, tale da rendere preferibile, a dispetto del principio di economicità, l’autoannullamento del bando e la sua ripubblicazione....
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CONSIGLIO DI STATO - SENTENZA 19.12.2018 N. 7151

in tema di appalti pubblici, va respinta l'impugnativa avverso un diniego di iscrizione all’Albo Gestori Ambientali comminata nei confronti di un operatore che sia risultato colpito da interdittiva antimafia . Deve infatti affermarsi il principio per il quale le informative interdittive sono applicabili anche ai provvedimenti di tipo abilitativo-autorizzativo, nei quali rientra l’iscrizione all’Albo Nazionale Gestori Ambientali, posto che una siffatta iscrizione abilita l’operatore allo svolgimento di attività individuate nel D.M. n. 120 del 2014...
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TAR LAZIO - SENTENZA 22.07.2019 N. 9782

In ambito di appalti pubblici, deve essere esclusa dalla procedura di gara per perdita dei requisiti di partecipazione, la ditta che abbia presentato nelle more della selezione una domanda di concordato “in bianco”, disciplinata dall’art. 161, comma 6, della legge fallimentare. Con riferimento alle modifiche introdotte dal d.l. n. 32 del 2019, come convertito dalla l. n. 55 del 2019, la partecipazione dell’impresa che ha presentato una domanda di concordato “in bianco” è invece consentita, alle condizioni previste dagli artt. 110, d.lgs. n. 50 del 2016 e 186 bis, comma 4, della legge fallimentare, soltanto per le procedure di affidamento iniziate dopo il deposito della domanda stessa ... 
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TAR CALABRIA - SENTENZA 02.07.2019 N. 437

Lo strumento delle ordinanze contingibili ed urgenti messo a disposizione del Sindaco dall'art. 50 D.Lgs. n. 267/2000 ha la funzione di tutelare il bene supremo della pubblica incolumità per provvedere urgentemente all’eliminazione della situazione di pericolo, senza alcuna valenza di accertamento dell’eventuale responsabilità di chicchessia nella creazione dello stato di pericolo, non avendo tale strumento alcun valore sanzionatorio. In ambito di raccolta dei rifiuti, anche ai sensi dell'art. 191 D.Lgs. n. 152/2006, lo strumento delle ordinanze contingibili ed urgenti è utilizzabile ma il Sindaco può solo imporre al privato l’erogazione delle prestazioni nonostante la scadenza del contratto e persino in assenza del consenso da parte dell’impresa, ma non può anche imporre un corrispettivo per l’espletamento di quel servizio . ..
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TAR PIEMONTE - SENTENZA 04.06.2019 N. 652

Va annullata una valutazione di prova orale di un concorrente espressa con la sola forma numerica, se i criteri di valutazione precedentemente stabiliti dalla commissione risultino espresso in modo talmente generico da rendere necessaria, in fase di valutazione del singolo candidato, una motivazione idonea a consentire di connettere il giudizio di insufficienza, espresso dal voto numerico, ai generici criteri valutativi adottati (nella specie, i criteri prestabiliti dalla commissione erano stati rimessi alla generica previsione per la quale “nella valutazione della prova orale si terrà conto del contenuto, dell’appropriatezza del linguaggio e della capacità di sintesi”)...
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TAR LOMBARDIA - SENTENZA 16.05.2019 N. 1120

In linea generale l’art. 80, c. 5, lett. c) del D.Lgs. 18 aprile 2016 n. 50 conferisce alla stazione appaltante il potere di apprezzamento delle condotte del concorrente tali da integrare un “grave illecito professionale” anche oltre le ipotesi elencate nel medesimo articolo, ma un'esclusione per tali motivi deve essere motivata in maniera ben più rigorosa ed impegnativa rispetto a quanto avviene a fronte delle particolari ipotesi esemplificate dal testo di legge. Va dunque riconosciuta alla stazione appaltante la facoltà di escludere un concorrente anche in mancanza di una sentenza definitiva di condanna bensì sul solo presupposto di una richiesta di rinvio a giudizio, purchè l'amministrazione abbia motivato al riguardo, essendo peraltro opportuno sottolineare che è la stazione appaltante ad essere gravata dell’onere di dimostrare l’inaffidabilità del concorrente, e non quest’ultimo a dover dimostrare la propria affidabilità, pertanto l’aver posto a fondamento dell’esclusione una mera richiesta proveniente dalla pubblica accusa, e non specifiche condotte del concorrente comprovanti la commissione di un grave illecito professionale, non consente perciò di considerare provati i relativi fatti e rende illegittima l'esclusione disposta ...
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TAR TOSCANA - SENTENZA 30.04.2019 N. 622

Il parere paesaggistico emesso dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici in relazione ad un progetto edilizio conforme agli strumenti urbanistici (nella specie, Piano di Lottizzazione, Regolamento Edilizio e Piano di Indirizzo Territoriale) non può limitarsi a mere considerazioni di ordine generale prive di riferimento concreto al progetto in esame al punto tale da imporre sull'area di riferimento un vincolo di inedificabilità assoluta difforme dalle previsioni paesaggistiche stesse. Difatti nel procedimento di rilascio dell'autorizzazione paesaggistica, la Soprintendenza esercita un potere che consente di effettuare valutazioni di merito amministrativo, connotate da un'ampia discrezionalità tecnico-valutativa che tuttavia è sindacabile, in sede giudiziale, sotto i profili della logica, coerenza e completezza della valutazione, nonchè sotto il profilo dell'adeguata motivazione, considerati anche per l'aspetto concernente la correttezza del criterio tecnico e del procedimento applicativo prescelto...
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CONSIGLIO DI STATO - SENTENZA 12.04.2019 N. 2407

In ambito di dichiarazioni in sede di gara, il requisito della assenza dei gravi illeciti professionali, di cui all'art. 80 comma 5 D.Lgs. n. 50/2016, è individuato, alla lett. c), con un elenco esemplificativo e non tassativo di casi, al punto che l'operatore è tenuto a fornire alla stazione appaltante una rappresentazione la più dettagliata possibile affinchè le pregresse vicende professionali possano essere apprezzate con riferimento al requisito dell'affidabilità del concorrente. Nella fattispecie il Consiglio di Stato ha individuato tre diverse forme di dichiarazione: omessa, reticente o completamente falsa, con diversa gradazione delle conseguenze in termini di valutazione discrezionale o esclusione automatica ...
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TAR VENETO - SENTENZA 20.03.2019 N. 344

In virtù del principio di rotazione di cui all'art. 36 del Codice dei Contratti, è legittima la previsione di un procedura negoziata senza pubblicazione del bando, con cui la Stazione Appaltante ha stabilito il divieto di invitare l’operatore economico uscente, anche alla luce delle Linee Guida Anac n. 4, senza che possa militare in senso contrario la circostanza per la quale il precedente appalto era stato aggiudicato a seguito di gara e che sul mercato non vi sarebbero operatori in numero sufficiente a garantire la concorrenza, e ciò stante la finalità preminente del principio in parola, teso ad impedire il consolidarsi di rendite di posizione degli affidatari uscenti ....
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TAR LAZIO - SENTENZA 25.02.2019 N. 2491

Va ritenuta legittima l’esclusione di un concorrente per errori gravi in precedenti appalti (nel vecchio regime, disciplinato dall'art. 38, comma 1, lett. f), del D.Lgs. n.163/2006) con riguardo ad una precedente risoluzione del contratto d'appalto subita in un settore assimilabile a quello di gara, ove il provvedimento sia puntellato su una chiara motivazione circa la valutazione delle circostanza e delle ragioni ragioni per cui è venuta meno la fiducia nell’impresa, senza che possa ritenersi necessario un accertamento della responsabilità del contraente per l’inadempimento in relazione ad un precedente rapporto contrattuale. Difatti la facoltà di esclusione disciplinata dalla lett. f) del suddetto art. 38 fa leva sulla necessità di garantire l’elemento fiduciario nei rapporti contrattuali della Pubblica Amministrazione fin dal momento genetico, dunque la relativa decisione da parte della Stazione appaltante è emanazione di un potere discrezionale come tale soggetto al sindacato del giudice amministrativo nei soli limiti della manifesta illogicità, irrazionalità o errore sui fatti..
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CONSIGLIO DI STATO - SENTENZA 08.01.2019 N. 173

In ambito di appalti pubblici, anche in vigenza della normativa di cui al nuovo Codice dei Contratti - D.Lgs. n. 50/2016 - deve confermarsi il principio per il quale le clausole del bando di gara che non rivestano portata escludente devono essere impugnate unitamente al provvedimento lesivo e possono essere impugnate unicamente dall’operatore economico che abbia partecipato alla gara o manifestato formalmente il proprio interesse alla procedura. Non si può pertanto esigere un obbligo di immediata impugnazione di quelle norme della lex specialis che disciplinino metodo di gara, criterio di aggiudicazione e valutazione dell’anomalia, perchè non impediscono immediatamente la partecipazione alla gara o la formulazione dell’offerta...
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TAR LAZIO - SENTENZA 05.12.2018 N. 11826

Nelle gare di appalto, l’omessa dichiarazione di precedenti sentenze di condanna, riportate da esponenti aziendali, costituisce legittima causa di esclusione dell’impresa dalla gara, ai sensi dell’art. 80, comma 5, lett. c, f-bis, del D.Lgs. n. 50/2016, trattandosi di dichiarazione reticente, in quanto non fornisce un quadro completo della situazione effettivamente esistente, la quale non consente il normale ed esauriente dispiegarsi del processo decisionale della stazione appaltante in merito alla sussistenza di eventuali gravi illeciti professionali. Un siffatto provvedimento non è annoverabile tra gli atti di annullamento in autotutela e dunque non soggiace alla disciplina di cui all'art. 21 nonies L.n. 241/90 costituendo atto vincolato ... 
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