TAR LIGURIA - SENTENZA 18.02.2016 n. 176

E’ legittima la delibera con la quale un Consiglio comunale ha approvato, ai sensi dell'art. 50, comma 7, del D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267 (TUEL), gli indirizzi per la disciplina degli orari per l’esercizio delle attività di gioco lecito sul territorio comunale, nonché la conseguente ordinanza con la quale il Sindaco ha determinato l’orario per l’esercizio delle sale da gioco e per il funzionamento degli apparecchi automatici da gioco, limitandolo dalle ore 10,00 del mattino alle ore 23,00 della sera. Infatti il nocumento derivante alla popolazione dall’uso degli apparecchi da intrattenimento del tipo “slot machine” è nozione di fatto che rientra nella comune esperienza, e correttamente il Comune ha fatto precedere l’ordinanza da un’apposita istruttoria a cura del dipartimento di salute mentale e delle dipendenze della A.S.L. territorialmente competente, che ha evidenziato come il gioco d’azzardo, nelle sue varianti “problematica” e “patologica” (cioè quelle che hanno ricadute sulla salute pubblica), coinvolga pesantemente anche la popolazione della Provincia in cui ricade il Comune interessato ...
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CONSIGLIO DI STATO - SENTENZA 15.02.2016 N. 624

In ambito di appalto pubblico di servizi, la giurisdizione del Giudice Amministrativo si radica solo per meccanismi di adeguamento del canone d’appalto aventi fonte di rango normativo, nei quali sono configurabili poteri dell’amministrazione appaltante di apprezzamento discrezionale di carattere autoritativo, i quali costituiscono il necessario fondamento costituzionale della giurisdizione amministrativa (cfr. Corte Cost., 6 luglio 2004, n. 204). All’opposta conclusione deve invece pervenirsi laddove la clausola revisionale sia stata autonomamente pattuita dalle parti ed inserita nel contenuto del contratto d’appalto, perché le pretese da essa discendenti sorgono nell’ambito di una relazione bilaterale paritaria avente fonte nel vincolo negoziale e nella quale l’amministrazione è priva di poteri di supremazia speciale nei confronti del contraente privato. D’altra parte, la giurisdizione amministrativa esclusiva, avente per oggetto la revisione dei prezzi, riguarda tecnicamente i meccanismi di rideterminazione del quantum dovuto per le prestazioni rese dalle controparti sulla base del contratto, e non anche la domanda volta a far determinare in sede giurisdizionale se le prestazioni da effettuare vadano modificate in considerazione di sopravvenienze, con i conseguenti conguagli....
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CONSIGLIO DI STATO - SENTENZA 03.02.2016 N. 419

Va risolto in termini negativi il dubbio di costituzionalità dell’art. 57 d.P.R. n. 570/1960 nella parte in cui stabilisce che, nel caso di anomala manifestazione del voto espresso mediante il segno sulla lista e l’indicazione nominativa del candidato di altra lista, il voto vada assegnato alla lista e non al candidato. Infatti la norma, in presenza di indicazioni contraddittorie sulla scheda elettorale, si pone l'obiettivo di salvaguardare l’utilità del voto, stabilendo che il voto vada assegnato alla lista. Una diversa soluzione, oltre a collidere con l’opzione legislativa in sé razionale in quanto la sua ratio ispiratrice (dare senso utile al voto) coincide con la ratio del principio costituzionale di tutela del voto (cfr. artt. 1 e 48 Cost.), non consentirebbe di utilizzare il voto, dato che la preferenza attribuita al candidato comporterebbe di fatto l’assegnazione del voto alla lista non prescelta dall’elettore....
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TAR MARCHE - SENTENZA 01.02.2016 N. 50

Affinchè possa perfezionarsi l'usucapione di un terreno privato in favore della Pubblica Amministrazione sono necessari i seguenti presupposti: A) l’idoneità del bene all’uso pubblico; B) la rispondenza dell’uso a una utilità pubblica generalizzata; C) l’esercizio della signoria sul bene, il disconoscimento di ogni contrario diritto del proprietario, la non riscontrabilità nel proprietario di un atteggiamento di mera tolleranza e la continuità nell’esercizio dell’uso per la durata stabilita dal codice civile ai fini dell’usucapione. Ne consegue che si debba ritenere illegittimo l'atto con cui un Comune ha autorizzato una società ad installare un impianto pubblicitario su un terreno privato, nel caso in cui non sia stato preventivamente ottenuto il consenso del proprietario, a nulla rilevando la circostanza di fatto che la P.A. abbia eseguito alcuni lavori sulla medesima area, trasformandola; tale circostanza, infatti, non è idonea a determinare l’uso pubblico e l’acquisizione dell’area alla proprietà comunale. ...
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TAR EMILIA ROMAGNA - SENTENZA 21.01.2016 N. 91

E’ illegittima una ordinanza contingibile ed urgente con la quale il Comune ha ordinato al proprietario di un terreno di concedere l'ingresso ai tecnici del Gestore del Servizio Idrico Integrato, per svolgere interventi urgenti per scongiurare il rischio imminente di non potabilità dell’acqua, che sia priva del termine finale di efficacia. Infatti, tra i requisiti di validità delle ordinanze contingibili ed urgenti, è previsto la fissazione di un termine di efficacia del provvedimento che, attesa la natura della contingibilità, assume necessariamente il carattere della provvisorietà. Tutte le misure disposte con tali ordinanze devono avere efficacia temporalmente limitata; infatti solo in via temporanea può essere consentito l’uso di strumenti extra ordinem, in forza dei quali si opera la compressione di diritti ed interessi privati con mezzi diversi da quelli tipici indicati dalla legge. ...
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TAR EMILIA-ROMAGNA - SENTENZA 13.01.2016 N. 39

E’ illegittimo il provvedimento di rimpatrio (c.d. foglio di via) emesso nei confronti di una cittadina straniera perchè esercita la prostituzione per strada, visto che la prostituzione “di strada” non costituisce reato, con la conseguenza che lo svolgimento di una tale attività non fa di per sé rientrare l’esercente in una delle categorie di persone indicate dalla normativa in materia di misure di prevenzione, ma può essere qualificato come pericoloso per la sicurezza pubblica o per la pubblica moralità solo allorquando sia effettuato con particolari modalità, quali ad esempio l’adescamento, le molestie ai passanti, i clamori e gli assembramenti idonei a provocare litigi, gli atti osceni in luogo pubblico e simili; ne consegue che è sempre necessaria la presenza di circostanze tali da configurare una situazione rilevatrice di condizioni di pericolosità per la sicurezza pubblica, la quale, pur non richiedendo prove compiute della commissione di reati, deve comunque fondarsi su concreti comportamenti dell’interessata/o, ossia su episodi di vita che, secondo la valutazione dell’Autorità di polizia, rivelino oggettivamente un’apprezzabile probabilità che il soggetto commetta reati ...
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TAR ABRUZZO - SENTENZA 05.01.2016 N. 1

E’ legittimo il decreto adottato dal Commissario ad acta per l’attuazione del piano di rientro dai disavanzi del settore finanziario, relativo alla “riorganizzazione dei punti nascita regionali – attuazione punto 1 delle linee di azione di cui all’accordo Stato-Regioni del 16 dicembre 2010”, con cui, in coerenza e conformità al documento tecnico predisposto dal Comitato Percorso Nascita Regionale , è stato escluso il punto nascita relativo al P.O. del Comune di Atri, per mancato conseguimento del parametro minimo di 500 parti/anno nell’ultimo triennio, a nulla rilevando che nel 2014 il numero di parti è stato superiore (di qualche unità) a 500 ...
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CONSIGLIO DI STATO - SENTENZA 30.12.2015 N. 5880

E’ illegittimo il provvedimento della Questura di revoca del permesso di soggiorno ad una cittadina extracomunitaria per l’attività di badante, adottato in quanto la datrice di lavoro indicata in sede di domanda, ha dichiarato “di non avere assunto alcuna badante”. Infatti tale provvedimento non ha tenuto in considerazione la circostanza per la quale la suddetta cittadina extracomunitaria aveva comunque stipulato nel frattempo un contratto di lavoro con altro soggetto. Deve riIevarsi, ai sensi del combinato disposto degli artt. 4, comma 3, e 5, comma 5, del t.u. n. 286/1998, che vi sono alcune cause tassativamente ostative del rilascio o del rinnovo di un permesso di soggiorno: tale effetto è attribuito alle condanne penali riportate (anche non definitive o patteggiate) per talune specie di reati, ma si deve altresì tenere presente che un simile effetto preclusivo non è invece ricollegato dalla legge alla “falsità” (peraltro solo presunta in sede amministrativa e non accertata in sede giudiziale) di un rapporto di lavoro dichiarato.....
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CONSIGLIO DI STATO - SENTENZA 21.12.2015 N. 5803

Ai fini della partecipazione alle gare di appalto la fattispecie dell’affitto di azienda rientra tra quelle che soggiacciono all’obbligo di rendere dichiarazioni di cui all’art. 38 comma 1 lettera c del dlgs n.16372006 riguardante anche gli amministratori e direttori tecnici dell’impresa cedente nel caso in cui sia intervenuta un’operazione di cessione di azienda in favore del concorrente nell’anno anteriore alla pubblicazione del bando. Dunque anche se tale onere non è prescritto nella lex specialis, la concorrente è obbligata in virtù di cogente previsione di legge, senza che possa applicarsi il c.d. "soccorso istruttorio" in quanto costituirebbe una vera e propria tardiva dichiarazione mancante a valere quale inammissibile sanatoria ....
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TAR CALABRIA - SENTENZA 11.12.2015 N. 1921

Va annullata in quanto illegittima la cartella con la quale Equitalia ha intimato il pagamento di una somma di denaro a titolo di oneri di urbanizzazione per un permesso di costruire, nel caso in cui il titolare del permesso di costruire non abbia utilizzato l’atto di assenso edificatorio e non abbia realizzato alcun manufatto; infatti, qualora il privato rinunci o non utilizzi il permesso di costruire, ovvero anche quando sia intervenuta la decadenza del titolo edilizio, viene meno la giustificazione causale della corresponsione di somme a titolo di contributo per oneri di urbanizzazione e costo di costruzione...
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TAR LOMBARDIA - SENTENZA 17.02.2016 n. 344

E’ legittimo il provvedimento con il quale un Comune ha ordinato la demolizione di alcune opere abusive ed il ripristino dello stato dei luoghi, che sia motivato con riferimento al fatto che è stata realizzato da parte di un Centro Islamico, senza titolo e con opere edilizie, il mutamento di destinazione d’uso di un immobile (a destinazione d’uso industriale) con la sua trasformazione da laboratorio artigianale a sede di un centro e/o associazione culturale. Va al riguardo rammentato che la categoria funzionale “produttiva e direzionale” di cui alla lett. b) del comma 1 dell’articolo dell’art. 23-bis del D.P.R. n. 380 del 2001, nella quale può comprendersi quella a laboratorio industriale, non può consentire attività culturali e formative in senso lato, ed altresì va precisato che lo svolgimento dell’attività propria di un’associazione culturale – di carattere ricreativo o formativo, anche non disgiunto da momenti di preghiera – non appare compatibile con la destinazione a laboratorio industriale ...
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TAR EMILIA ROMAGNA - SENTENZA 09.02.2016 N. 166

Va annullata la deliberazione con la quale il Consiglio di un Istituto scolastico comprensivo, facendo riferimento alla previsione di cui all’art. 96, comma 4, d.lgs. n. 297 del 1994 in ordine alla facoltà di utilizzare la scuola come centro di promozione culturale, sociale e civile, ha autorizzato ad alcuni parroci l'utilizzo dei locali scolastici per celebrare la Benedizione Pasquale Cattolica in orario extrascolastico e con gli alunni accompagnati dai familiari o comunque da un adulto che se ne assume l’onere della sorveglianza. Una siffatta deliberazione è illegittima in quanto la Benedizione Pasquale Cattolica costituisce lo svolgimento di un’attività di culto religioso, anzi un vero e proprio rito religioso, non rientrante nelle specifiche competenze della Istituzione scolastica, né riconducibile alle ipotesi di cui alla sopra citata normativa, nè tantomeno alle iniziative complementari dell’iter formativo degli studenti di cui all’art. 1, comma 1, D.P.R. n. 567 del 1996. Al contempo, deve segnalarsi che il principio costituzionale di laicità dello Stato non si traduce in una indifferenza di fronte alle esperienze religiose, ma comporta equidistanza rispetto a tutte le confessioni religiose, sicchè il coinvolgimento della scuola in celebrazioni di riti religiosi è estraneo ad un ambito pubblico che deve rimanere impermeabili ad atteggiamenti discriminatori....
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CONSIGLIO DI STATO - SENTENZA 02.02.2016 N. 399

L’apposizione del vincolo paesistico non è in alcun modo subordinata, in base alla vigente normativa, alla preesistenza di un vincolo archeologico: vincolo paesaggistico e vincolo archeologico sono, infatti, funzionali all’attuazione di un diverso tipo di tutela. Il vincolo archeologico è volto a realizzare la tutela dei beni riconosciuti di interesse archeologico, il vincolo paesistico la tutela del territorio che li conserva. La tutela paesaggistica delle zone di interesse archeologico ha carattere e contenuto diversi rispetto al puntuale vincolo archeologico: il paesaggio archeologico non va confuso con il sito archeologico. Il paesaggio archeologico, infatti, non si propone di conservare il singolo reperto emergente o sotterraneo, ma di salvaguardare la forma del paesaggio che include il sito archeologico. Ed ancora, il paesaggio archeologico non si esaurisce nelle sole aree gravate direttamente da vincoli archeologici, estendendosi normalmente al di là della porzione di territorio direttamente interessata dalla presenza di reperti, in quanto include anche le aree circostanti che costituiscono il contesto ambientale in cui le aree si inseriscono connotando il relativo paesaggio. Pertanto, la circostanza che in una specifica porzione di territorio rientrante nella perimetrazione della zona archeologica non siano presenti reperti non determina l’esclusione della tutela paesaggistica della zona di interesse archeologico, posto che tale regime protettivo si estende ad abbracciare anche il contesto ambientale in cui i reperti si collocano e che riguarda reperti collocati in altre prossime porzioni territoriali. Di conseguenza l’accertamento dell’inesistenza di reperti, se vale ad escludere il vincolo ex lege di zona archeologica, non può far venir meno il vincolo autonomamente imposto dalla Regione in sede di adozione del P.T.P.R....
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TAR CAMPANIA - SENTENZA 29.01.2016 N. 592

La conformità degli edifici alle norme urbanistico-edilizie costituisce il presupposto indispensabile per il rilascio del certificato di agibilità, rispondendo tale precetto al ragionevole principio di escludere che possa essere utilizzato, per qualsiasi destinazione, un fabbricato in potenziale contrasto con la tutela del fascio di interessi collettivi alla cui protezione è preordinata la disciplina urbanistico-edilizia Di conseguenza, va ritenuto illegittimo un certificato di agibilità rilasciato in relazione ad un immobile abusivo, a nulla rilevando che il proprietario del medesimo immobile abbia avanzato nei confronti della P.A. formale istanza tendente ad ottenere il rilascio della concessione in sanatoria, ove tale istanza non sia stata ancora esaminata dall’Amministrazione comunale, in quanto in contrasto con l’art. 24, comma 3, del d.P.R. n. 380 del 2001...
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CONSIGLIO DI STATO - SENTENZA 13.01.2016 N. 76

Conformemente a quanto affermato dall’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato con decisione n. 8 del 20 luglio 2015, deve ritenersi che, nella gare di appalto, i requisiti generali e speciali devono essere posseduti dai candidati non solo alla data di scadenza del termine per la presentazione della richiesta di partecipazione alla procedura di affidamento, ma anche per tutta la durata della procedura stessa fino all’aggiudicazione definitiva ed alla stipula del contratto, nonché per tutto il periodo dell’esecuzione dello stesso, senza soluzione di continuità, cosicchè la loro perdita, ancorchè temporanea, impone l’esclusione della concorrente dalla gara. Alla luce di tale principio risulta ininfluente la circostanza per la quale la perdita dei requisiti risulti ascrivibile a una società medio tempore divenuta estranea alla procedura, posto che, in caso di successione di due imprese nel corso della procedura, la rigorosa applicazione del principio di continuità del possesso dei requisiti impone la verifica della persistenza della loro titolarità in capo a tutti i soggetti che si sono succeduti, nell’ambito della stessa procedura, nella medesima posizione di concorrente. ...
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TAR LAZIO - SENTENZA 12.01.2016 N. 261

In tema di diritto d'accesso deve rilevarsi che la denuncia presentata da un Ente pubblico (nella specie la RAI Radio Televisione Italiana S.p.A. in qualità di concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo) all’Autorità Giudiziaria nell’esercizio delle sue funzioni istituzionali amministrative non costituisce atto coperto da segreto penale ai sensi dell’art. 329 c.p.p., dovendo tale qualifica (con la conseguente sottrazione del diritto di accesso) essere riconosciuta alle sole denunce presentate dall’amministrazione “nell’esercizio di funzioni di polizia giudiziaria specificamente attribuite dall’ordinamento” ...
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TRGA TRENTO - SENTENZA 05.01.2016 N. 11

Deve ritenersi illegittimamente composta, per incompatibilità, la commissione giudicatrice di una gara di appalto, nel caso in cui un suo componente abbia in precedenza “redatto” il capitolato speciale descrittivo e prestazionale nonché lo schema di contratto, entrambi posti a base di gara; infatti, il comma 4 dell’art. 84 del codice dei contratti pubblici prevede che: “i commissari diversi dal presidente non devono aver svolto né possono svolgere alcun’altra funzione o incarico tecnico o amministrativo relativamente al contratto del cui affidamento si tratta”....
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TAR LAZIO - SENTENZA 22.12.2015 N. 14416

E’ illegittimo il bando per lo Stadio Olimpico di Roma avente ad oggetto un appalto di natura mista (conduzione e manutenzione degli impianti tecnologici inclusi lavori manutentivi straordinari) che prevede, per ciò che concerne la qualificazione per le attività qualificabili come servizi, requisiti sproporzionati rispetto all’importo delle prestazioni da rendere ed ingiustificati (sotto il profilo tecnico). Più specificatamente, la sproporzione rispetto all’oggetto ed all’entità della gara deve essere ravvisata nel fatto che i requisiti di fatturato indicati dal bando di gara ai fini della partecipazione – di euro 18 milioni nel triennio 2011/2013 come fatturato globale ed euro 10 milioni di fatturato specifico – risultano superiori al doppio dell’importo dei servizi posto a base di gara se si considera il valore complessivo dell’affidamento, e addirittura al triplo se si prende in considerazione l’importo annuo dei servizi oggetto di affidamento).....
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TAR CALABRIA - SENTENZA 17.12.2015 N. 1275

E' illegittimo per carenza istruttoria e motivazione insufficiente il provvedimento comunale di annullamento in autotutela un permesso di costruire, rilasciato dieci anni prima, emesso esclusivamente sul presupposto per il quale tale permesso risulti affetto dai vizi rilevati dal consulente tecnico d’ufficio della Procura della Repubblica in ordine alla situazione di fatto ed alle condizioni di diritto per il legittimo esercizio di edificare, individuati in apposita relazione tecnica del medesimo consulente depositata presso la Procura della Repubblica. Infatti, basilari principi quali la separazione dei poteri e l’ordine inderogabile delle competenze, impongono all’Amministrazione di procedere ad una autonoma e celere verifica delle circostanze di fatto rappresentate dalla Procura, senza che possa darsi ingresso al recepimento tout court di quanto rappresentato dalla consulente tecnico nominato dall’autorità giudiziaria penale....
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CONSIGLIO DI STATO - SENTENZA 11.12.2015 N. 5662

E’ legittimo e merita conferma il provvedimento con il quale un Comune ha ordinato alla sola Compagnia Aerea proprietaria di un aeromobile (precipitato nel lontano 1979 e non anche ai proprietari del terreno interessato, di provvedere al recupero e smaltimento dei rottami ivi giacenti; infatti, ai titolari del diritto di proprietà dell’area su cui insistono i rottami, non è in alcun modo soggettivamente imputabile l’evento che ha dato luogo all’incidente aeronautico, la cui peculiarità fa ritenere insussistente il nesso causale tra la condotta dei proprietari dei terreni sui quali il velivolo è precipitato ed il danno...
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