TAR CAMPANIA - SENTENZA 23.03.2017 N. 554

Come recentemente rilevato dall'Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato - n. 17/2016 - il meccanismo del silenzio-assenso previsto dall'art. 13 della l.n. 394/1991 per il rilascio del Nulla Osta degli Enti gestori dei parchi, non è stato implicitamente abrogato dalla disciplina generale del silenzio-assenso introdotta dall'art. 3 della l.n. 124/2015, che ha escluso la qualificabilità del silenzio serbato come provvedimento favorevole all'istante in caso di procedimenti relativi alla tutela ambientale o paesaggistica. Infatti, la normativa speciale degli Enti gestori di parchi, dettata dall'art. 13 della l. n. 293/1991, prevale sulla disciplina generale ancorchè sopravvenuta...
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TAR FRIULI VENEZIA GIULIA - SENTENZA 15.03.2017 N. 96

E’ immune da vizi il provvedimento di esclusione da una gara di appalto per omessa dichiarazione una serie di inadempimenti e di risoluzioni contrattuali di cui la concorrente si sarebbe resa responsabile, in precedenza, nell’esecuzione di contratti pubblici ai sensi dell'art. 80, comma 5, lett. c), d.lgs. n. 50/2016, senza che rilevi la circostanza per la quale i precedenti professionali “negativi” non dichiarati sarebbero inconferenti ai fini delle valutazioni in ordine alla integrità e affidabilità della ditta stessa, ai sensi della suddetta norma di legge. Va difatti puntualizzato come la valutazione in ordine alla gravità e rilevanza di tali inadempimenti competa in via esclusiva alla stazione appaltante sulla base della piena cognizione di tutte le circostanze fattuali, nessuna esclusa, che potrebbero assumere rilievo; con la conseguenza che l’operatore economico non ha facoltà di scegliere quali dichiarare ...
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CONSIGLIO DI STATO - SENTENZA 13.03.2017 N. 1141

Non può essere ammessa ad una procedura di selezione per l'aggiudicazione di un appalto pubblico una società il cui il legale rappresentante abbia commesso un grave errore professionale, accertato con sentenza penale di condanna, consistente nel reato di lesioni colpose ex art. 589 c.p., per aver cagionato l’omicidio colposo di una ragazza, per mancata adozione di idonee misure di sicurezza di un immobile. Appare infatti evidente che tale caso si qualifichi "ictu oculi" grave, ex art. 38, comma 1, lett. f), d.lgs. n. 163 del 2006 e, pertanto, idoneo a determinare l’esclusione della società concorrente dalla procedura di gara ...
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CONSIGLIO DI STATO - SENTENZA 08.03.2017 N. 1091

Ai fini della verifica della continuità del possesso dei requisiti speciali di partecipazione di cui all’attestazione SOA, è sufficiente che l’impresa abbia presentato istanza di rinnovo nel termine normativamente previsto, ovvero 90 giorni precedenti la scadenza del termine di validità dell’attestazione, ai sensi dell’art. 76, comma 5, D.P.R. n. 207/2010. Tale sistema è infatti volto ad evitare soluzioni di continuità nella qualificazione delle imprese, in modo che la posizione del concorrente che, prima della scadenza dell’attestazione anzidetta, si sia tempestivamente e diligentemente premurato di richiederne il rinnovo, confidando nella sua tempestiva evasione, non può essere penalizzata con l’esclusione dalle gare pubbliche, in applicazione del principio del favor partecipationis e tenuto conto dell’efficacia retroattiva della verifica positiva, idonea a creare una saldatura con il periodo successivo alla scadenza della precedente attestazione, fino all’esito positivo della domanda di rinnovo, sempre che la stessa sopraggiunga prima della data fissata dal provvedimento di aggiudicazione definitiva per stipula del contratto di appalto ....
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TAR LIGURIA - SENTENZA 28.02.2017 N. 145

La nuova disciplina del soccorso istruttorio, riportata nel nuovo codice dei contratti pubblici - art. 83, comma 9, D.Lgs. n. 50/2016 - ne esclude espressamente l'applicazione per irregolarità di elementi afferenti all'offerta tecnica ed economica. E' quindi legittimo il provvedimento di una commissione di gara di appalto pubblico che ha ritenuto inammissibile l’integrazione della documentazione prodotta da una impresa avente ad oggetto la certificazione tecnica dei materiali facenti parte dell'offerta (appalto per la fornitura in noleggio di sistemi antidecubito)...
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CONSIGLIO DI STATO - SENTENZA 25.02.2017 N. 306

La pergotenda è qualificabile come mero arredo esterno quando è di modeste dimensioni, non modifica la destinazione d’uso degli spazi esterni ed è facilmente ed immediatamente rimovibile, con la conseguenza che la sua installazione si va ad inscrivere all’interno della categoria delle attività di edilizia libera e non necessita quindi di alcun permesso. Di converso, la veranda – che è stata definita nell’Allegato A dell’Intesa sottoscritta il 20 ottobre 2016, ai sensi dell’articolo 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n. 131, tra il Governo, le Regioni e i Comuni, concernente l’adozione del regolamento edilizio-tipo come un «locale o spazio coperto avente le caratteristiche di loggiato, balcone, terrazza o portico, chiuso sui lati da superfici vetrate o con elementi trasparenti e impermeabili, parzialmente o totalmente apribili» – è caratterizzata da ampie superfici vetrate che all’occorrenza si aprono tramite finestre scorrevoli o a libro; per questi motivi la veranda, dal punto di vista edilizio, determina un aumento della volumetria dell’edificio e una modifica della sua sagoma e necessita quindi del permesso di costruire ...
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CONSIGLIO DI GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA PER LA REGIONE SICILIA - SENTENZA 17.02.2017 N. 48

Il codice del processo amministrativo prevede e disciplina espressamente, all'art. 31, le “azioni di mero accertamento”, stabilendo che la parte che vi abbia interesse “può chiedere l’accertamento dell’obbligo dell’amministrazione di provvedere”, così che ormai si delinea anche nel giudizio amministrativo una tipica azione di mero accertamento, di per sé autonoma e completa. Una siffatta azione è ammissibile anche in mancanza della ulteriore e più specifica richiesta di adozione di una pronunzia giudiziale che “ordini” all’Amministrazione di adottare il provvedimento, e procedibile anche in presenza di sopravvenute condizioni che rendano inutile o inattuabile, ratione temporis, un precetto di tal genere, a condizione tuttavia che residui una qualche utilità della pronuncia ...
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TAR TOSCANA - SENTENZA 13.02.2017 N. 231

Negli appalti pubblici, la clausola sociale in ordine alla riassunzione dei dipendenti del precedente affidatario, si deve ritenere ispirata ai principi nazionali e comunitari della libera iniziativa imprenditoriale e della concorrenza in modo tale da non ledere la libera iniziativa d'impresa garantita dall'art. 41 della Costituzione. Alla luce di tale impostazione, l'obbligo di riassorbimento dei lavoratori deve essere armonizzato con l'organizzazione di impresa prescelta dall'imprenditore subentrante. Conseguentemente, è illegittima la clausola di un bando che preveda l'obbligo di assunzione a tempo indeterminato ed in forma automatica e generalizzata il personale già utilizzato dalla precedente impresa affidataria, dovendo la stessa essere invece formulata in termini di previsione della priorità del personale uscente nella riassunzione presso il nuovo gestore, in conformità alle esigenze occupazionali specifiche ...
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TAR LIGURIA - SENTENZA 10.02.2017 N. 95

E' ammissibile e fondato il ricorso presentato da un comitato spontaneo di cittadini munito di un adeguato grado di rappresentatività e di un collegamento stabile con il territorio di riferimento, avverso i provvedimenti con cui un Comune abbia stabilito di aumentare, in maniera significativa, il numero di parcheggi a pagamento (strisce blu) esistenti nel territorio comunale, in quanto tali provvedimenti risultano illegittimi, per violazione degli artt. 5, 6 e 7 del codice della strada e dell’art. 3 della l. n. 241 del 1990, perchè radicalmente privi della indicazione delle ragioni di pubblico interesse sottese alle esigenze relative al miglioramento del traffico e della circolazione stradale; infatti, ai sensi dell’art. 7 del Codice della Strada, i provvedimenti per la regolamentazione della circolazione stradale sono emessi con ordinanze motivate. L’ampia discrezionalità di cui gode la P.A. , non impedisce il sindacato del Giudice amministrativo, ricorrendone i relativi presupposti ...
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CONSIGLIO DI STATO - SENTENZA 01.02.2017 N. 413

E’ legittimo il provvedimento con il quale il Direttore Generale per il personale militare dell’Arma dei Carabinieri ha disposto, nei confronti di un carabiniere scelto, la perdita del grado di carabiniere, per rimozione, facendo riferimento al fatto che il militare, a seguito di apposito esame, fatto oggetto di verificazione in sede processuale, è stato riscontrato positivo all’uso di sostanze stupefacenti, ove sia stato accertato che trattasi di assunzione della sostanza stupefacente non isolata, non casuale e non involontaria, bensì ripetuta in un determinato arco temporale antecedente al controllo; infatti, ancorché possa non essere riconducibile ad una dipendenza in senso proprio, tale modalità di assunzione della sostanza stupefacente integra una condotta in radicale contrasto con i doveri incombenti ad un militare che presta servizio nell’Arma dei carabinieri, tale da giustificare l’emanazione della sanzione disciplinare di stato... ...
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TAR LAZIO - ORDINANZA 23.03.2017 N. 1446

Appaiono prima facie seri dubbi in ordine alla giurisdizione del Giudice Amministrativo a decidere sulla controversia avente ad oggetto l'impugnazione di una deliberazione della Camera dei Deputati avente ad oggetto la cessazione dell'erogazione degli assegni vitalizi e delle pensioni in favore dei deputati che abbiano riportato condanne definitive per i reati di particolare gravità visto che la materia non investe questioni relative al rapporto di pubblico impiego ...
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TAR TOSCANA - SENTENZA 14.03.2017 N. 392

Nell'ambito di un ricorso per l’annullamento del diniego di rilascio del permesso di costruire, è ammissibile la richiesta di condanna della P.A. ad adottare il provvedimento illegittimamente denegato e, in definitiva, il titolo edilizio originariamente richiesto. Difatti tale domanda deve considerarsi ammissibile sulla base del combinato disposto dell’art. 30 comma 1 e 34 comma 3 lett. c) del c.p.a., tenuto conto del fatto che il potere di rilascio del permesso edilizio ha natura vincolata e comporta soltanto l’accertamento di puntuali presupposti di fatto senza richiedere alcun tipo di apprezzamento discrezionale ...
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TAR LOMBARDIA - SENTENZA 10.03.2017 N. 345

Va annullato il provvedimento di divieto di accedere ad impianti sportivi (c.d. DASPO) disposto dal Prefetto sul presupposto che il destinatario dell'atto interdittivo, in occasione di un viaggio di ritorno da una trasferta di calcio, abbia avuto accesso all’autogrill ed ivi abbia prelevato beni di varia natura dagli scaffali occultandoli all’interno degli indumenti indossati e dello zaino che aveva al seguito. Una siffatta ipotesi di reato, infatti, non rientra tra quelle previste in via tassativa dall’art. 6, comma 1, della legge n. 401/1989, ed inoltre la relativa condotta non integra il carattere della violenza, sub specie di violenza su persone o cose ovvero di incitamento, inneggiamento o induzione alla violenza, da intendersi requisito indispensabile per l'integrazione della fattispecie di applicabilità di DASPO ....
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CONSIGLIO DI STATO - SENTENZA 03.03.2017 N. 1006

La normativa di cui all’art. 31, comma 8, del decreto legge 21 giugno 2013 n. 69 (Disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia), convertito con modificazioni dalla legge 9 agosto 2013, n. 98, non consente regolarizzazioni postume della posizione previdenziale, sicchè l’impresa concorrente deve essere in regola con l’assolvimento degli obblighi previdenziali ed assistenziali fin dalla presentazione dell’offerta e deve conservare tale stato per tutta la durata della procedura di aggiudicazione e del rapporto con la stazione appaltante, restando dunque irrilevante, un eventuale adempimento tardivo dell’obbligazione contributiva. Occorre al riguardo specificare che l’istituto dell’invito alla regolarizzazione (il c.d. preavviso di DURC negativo) può operare solo nei rapporti tra impresa ed Ente previdenziale, ossia con riferimento al DURC chiesto dall’impresa e non anche al DURC richiesto dalla stazione appaltante per la verifica della veridicità dell’autodichiarazione resa ai sensi dell’art. 38, comma 1, lettera i) ai fini della partecipazione alla gara d’appalto...
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TAR CALABRIA - SENTENZA 25.02.2017 N. 166

In vigenza del nuovo codice degli appalti pubblici - D.Lgs. n. 50 del 18 aprile 2016 - la scelta della stazione appaltante di preferire (per gli appalti sopra soglia comunitaria) il criterio di aggiudicazione del prezzo più basso invece del criterio di offerta economicamente più vantaggiosa costituisce decisione illegittima ove non adeguatamente motivata in ordine alla preferibilità di una siffatta modalità di confronto tra le offerte. Qualsiasi gara indetta ai sensi del D.Lgs. n. 50/2016, inoltre, pone in capo ai concorrenti l'ineludibile obbligo di indicare espressamente, in sede di offerta, gli oneri per la sicurezza c.d. "interni" o "aziendali", al fine di garantire la massima trasparenza degli elementi fondanti l'offerta, evitando che possa la relativa componente essere modificata in sede di eventuale verifica d'anomalia ...
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CONSIGLIO DI STATO - SENTENZA 23.02.2017 N. 852

L'attestazione SOA costituisce il frutto di una valutazione complessiva degli svariati elementi facenti parte dell’organizzazione aziendale, che non coincide con la mera sommatoria degli stessi e che non ne consente una considerazione atomistica. Il contratto di avvalimento finalizzato a munire l’impresa ausiliata dell’attestazione SOA necessaria per partecipare alla gara, pertanto, deve avere ad oggetto il prestito dell’insieme delle risorse conferite tramite la certificazione, ed il relativo oggetto deve essere dettagliato e preciso, ai sensi dell’art. 88, comma 1, del D.P.R. n. 207/2010, attraverso un testo che ne chiarisca puntualmente il contenuto ...
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CONSIGLIO DI STATO - SENTENZA 14.02.2017 N. 642

Sono legittimi gli atti con i quali la Direzione regionale del Ministero per i beni culturali e paesaggistici ha comunicato che doveva essere considerato nullo, ai sensi dell’art. 164 del d.lgs. 22 gennaio 2004 n. 42, perché non preceduto dalla autorizzazione del Ministero dei beni culturali, un contratto di vendita stipulato da una Parrocchia nel 1971 ed avente ad oggetto alcuni beni di interesse storico ed artistico (nella specie si trattava della Chiesa di San Giorgio Martire in Solignano, contenente un ossario, quadri antichi, fonti, acquasantiere di epoca bizantina e risalenti elementi architettonici, con l’annesso campanile, e un attiguo podere agricolo, con sovrastanti fabbricati rurali), a nulla rilevando che i beni venduti non fossero in precedenza compresi negli «elenchi» od oggetto delle «dichiarazioni» previste dall’art. 4 della legge 1° giugno 1939 n. 1089 ...
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TAR MARCHE - SENTENZA 13.02.2017 N. 123

In tema di concorsi per accesso alla carriera direttiva, è legittima la previsione del bando che richieda, ai fini della partecipazione, il possesso del diploma di laurea o, in alternativa, del diploma di istruzione secondaria di secondo grado, con esclusione della sufficienza ai fini del requisito, del possesso da parte del candidato di un diploma di istruzione secondaria di secondo grado di durata triennale. Infatti, ai fini dell’accesso all’impiego presso una Pubblica Amministrazione in posti di qualifica assimilabile all’ex carriera di concetto, per “diploma di istruzione secondaria di secondo grado” non si intende il diploma rilasciato da qualsiasi istituto o scuola secondaria di secondo grado, cui si acceda dopo un corso di studi secondari di primo grado, ma solo quello che si conclude, a seguito di un corso di studi di durata quinquennale, con un esame di maturità o di abilitazione che consente l’accesso agli studi universitari o abilita all’esercizio di una professione ...
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TAR LAZIO - SENTENZA 06.02.2017 N. 1877

E’ legittimo il provvedimento con il quale l'Agcm - Autorità garante della concorrenza e del mercato ha irrogato una sanzione pecuniaria e vietato l'ulteriore diffusione del messaggio pubblicitario nei confronti di un concessionario di gioco legale, considerato che il messaggio in questione, nel prospettare la possibilità di vincere una somma di € 4.000,00 al mese per 20 anni (c.d. win for life!), senza specificare che tale somma andava divisa tra tutti gli eventuali vincitori, va qualificato come messaggio di pubblicità ingannevole idoneo a determinare una pratica commerciale scorretta ...
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TAR TOSCANA - SENTENZA 01.02.2017 N. 173

Il nuovo codice dei contratti - D.Lgs. n. 50/2016 - impone all'art. 167 l'obbligo di inserimento, nei bandi di gara per l'affidamento in concessione, del valore della stessa, costituito dal fatturato totale del concessionario stimato dall'amministrazione aggiudicatrice, a valere quale corrispettivo dei lavori e servizi oggetto della concessione, nonchè per le forniture accessorie. Tale obbligo è inderogabile con la conseguenza che va annullato il bando di gara pubblicato da un istituto scolastico per l'affidamento in concessione del servizio di ristoro mediante distributori automatici che non riporti un siffatto dato ...
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