TAR LAZIO - SENTENZA 20.07.2017 N. 8819

In tema di obbligo di esposizione dei costi della sicurezza in sede di offerta, si rileva che prima dell’entrata in vigore del d.lgs. n. 50/2016 mancava una norma che in maniera chiara ed univoca prescrivesse espressamente la doverosità di siffatta dichiarazione, pertanto - conformemente all'insegnamento dell'Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato n. 19/2016, deve ritenersi che per le gare bandite anteriormente all’entrata in vigore del nuovo Codice dei Contratti, qualora l’obbligo di indicazione dei costi di sicurezza aziendale non fosse specificatamente richiesto dalla lex specialis, ed a condizione che non sia in contestazione che dal punto di vista sostanziale l’offerta rispetti i costi minimi di sicurezza aziendale, l’esclusione del concorrente non può essere disposta se non dopo che il concorrente stesso sia stato invitato a regolarizzare l’offerta dalla stazione appaltante, nel doveroso esercizio dei poteri di soccorso istruttorio....
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TAR VENETO - SENTENZA 05.07.2017 N. 652

Non è prevista, tra le ragioni giustificative di proroga del permesso di costruire di cui all'art. 15 del D.P.R. n. 380/2001, la sopraggiunta difficoltà economica del titolare del titolo edilizio. Ne consegue l'illegittimità del provvedimento con il quale un Comune abbia concesso su tali motivazioni, una proroga di due anni al termine per dare inizio ai lavori...
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CONSIGLIO DI STATO - SENTENZA 21.06.2017 N. 3058

In presenza di una pronuncia passata in giudicato che riconosceva il diritto alla sospensione del trattamento di alimentazione ed idratazione, il potere discrezionale della Pubblica Amministrazione (nella specie, Regione Lombardia quale apparato istituzionalmente deputato allo svolgimento del servizio sanitario nazionale) è riconducibile alla mera scelta organizzativa della struttura più idonea ove eseguire la prestazione sanitaria. Il rifiuto assoluto ad una siffatta prestazione costituisce lesione del diritto assoluto all'autodeterminazione terapeutica costituzionalmente garantito, la cui violazione è risarcibile in presenza degli elementi costitutivi della responsabilità extracontrattuale...
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TAR CALABRIA - SENTENZA 05.06.2017 N. 891

Qualora una P.A. debba assumere personale dipendente, mediante utilizzo di graduatorie di pubblici concorsi approvate da altre Amministrazioni ed ancora valide, sussiste un obbligo di “interpello” di tutte le PP.AA. presso le quali vi sono graduatorie relative al profilo professionale di interesse, non ancora esaurite; l’Amministrazione procedente, infatti, una volta determinatasi ad effettuare assunzione tramite l’escussione di graduatorie di pubblici concorsi approvate da altre Amministrazioni, è tenuta ad avviare una effettiva procedura, in relazione alla necessità di svolgere una ricognizione circa l’esistenza di valide graduatorie concorsuali, con l’ulteriore conseguenza che, in applicazione del principio generale “cronologico”, è tenuta a scorrere la graduatoria più risalente nel tempo...
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TAR CALABRIA - SENTENZA 22.05.2017 N. 817

In materia di annullamento in autotutela, anche dopo l'entrata in vigore della legge n. 124 del 2015, è rimasta confermata l'impostazione prettamente discrezionale dell’istituto, sicchè il provvedimento di annullamento deve essere basato su una approfondita valutazione comparativa degli interessi in conflitto, di modo che quando la posizione del privato si sia consolidata, l’esercizio del potere di autotutela non può giustificarsi con il mero interesse al ripristino della legalità, dovendo giustificare il perseguimento di uno specifico e ben delineato interesse pubblico concreto ed attuale all’annullamento. Per quanto riguarda gli atti adottati anteriormente all’attuale versione dell’art. 21-nonies della legge n. 241 del 1990, il termine dei 18 mesi decorre dalla data di entrata in vigore della nuova disposizione (introdotta con la legge 7 agosto 2015, n. 124), salva, comunque, l’operatività del termine ragionevole, già previsto dall’originaria versione dell’art. 21-nonies della legge n. 241 del 1990..
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TAR TOSCANA - ORDINANZA 11.05.2017 N. 667

Deve essere rimessa alla Corte Costituzionale, per contrasto con gli artt. 3, 11, 97, 117, comma 1, Cost., in relazione all’art. 1 del Protocollo addizionale n. 1 alla CEDU ed all’art. 6, paragrafo 3, del Trattato UE, e 117 comma 2 lett. m) Cost., la questione di legittimità dell’art. 19, comma 6 ter, l. 7 agosto 1990, n. 241, nella parte in cui, prevedendo che la tutela del terzo a fronte della SCIA da altri presentata debba essere esperita solo ed esclusivamente tramite lo strumento del silenzio-rifiuto di cui all’art. 31 c.p.a. rispetto alla mancata risposta dell’Amministrazione circa la sollecitazione delle verifiche amministrative avanzata dal terzo medesimo, omette di fissare il termine entro il quale il terzo può avanzare l’istanza di sollecitazione ..
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CONSIGLIO DI STATO - SENTENZA 02.05.2017 N. 2014

La nuova disciplina dettata dal D.Lgs. n. 50/2016 permette il parziale superamento del principio sancito dall'Adunanza Plenaria n. 1/2003 in ordine al differito onere di impugnazione di clausole del bando non direttamente preclusive della partecipazione del concorrente. Infatti nel caso in cui il bando di gara preveda il criterio di aggiudicazione del massimo ribasso e non già dell'offerta economicamente più vantaggiosa in assenza dei requisiti dell'art. 95 del Nuovo Codice dei Contratti, il bando stesso è immediatamente impugnabile, senza necessità di aspettare il provvedimento di aggiudicazione, considerato che l'interesse sorge dalla deviata modalità di competizione meritocratica, e la lesione concreta è data dalla previsione del massimo ribasso in difetto dei presupposti di legge, mentre in ordine all'interesse ad impugnare lo stesso coincide con la prospettiva di veder annullato il bando di gara con obbligo della stazione appaltante di adottare il criterio di legge dell’offerta economicamente più vantaggiosa, ritenuto dalle norme del nuovo codice quale criterio “ordinario” e generale...
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TAR LAZIO - SENTENZA 21.04.2017 N. 4885

Integra un caso di responsabilità precontrattuale di cui all'art. 1337 c.c. quello in cui la Stazione appaltante revochi il provvedimento di aggiudicazione definitiva di una gara d'appalto prima della stipula del contratto, per sopravvenuta indisponibilità di risorse finanziarie, ove la P.A. abbia tenuto un comportamento contrario ai canoni di buona fede e correttezza perché, pur avendo conosciuto tale impedimento, non abbia immediatamente ritirato i propri provvedimenti, prolungando inutilmente lo svolgimento della gara e così inducendo i concorrenti a confidare nelle chances di conseguire l’appalto. In tale ipotesi, il danno risarcibile va commisurato con il c.d. interesse negativo, inteso come interesse a non essere coinvolto in trattative inutili a causa del comportamento scorretto della controparte. Tale interesse contempla sia il danno emergente sia il lucro cessante dovuto alla perdita di ulteriori occasioni contrattuali, sfumate a causa dell’impegno derivante dall’aggiudicazione, non sfociata nella stipulazione o, comunque, in ragione dell’affidamento nella positiva conclusione del procedimento ...
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TAR VALLE D'AOSTA - SENTENZA 10.04.2017 N. 16

Ricade nella giurisdizione del giudice ordinario la controversia in ordine alla legittimità dei provvedimenti di recupero di contributi pubblici erogati, qualora tale attività sia basata su un contestato inadempimento del beneficiario riguardo alle prescrizioni normative in materia di contratti pubblici e di obblighi di corretta rendicontazione, emergendo pertanto vizi legati alla fase di adempimento delle prescrizioni dettate all’atto dell’ammissione al finanziamento ...
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TAR LAZIO - SENTENZA 31.03.2017 N. 4127

E’ illegittimo il provvedimento di esclusione dal concorso, per titoli ed esami, per ammissione di allievi marescialli presso la Scuola Ispettori e Sovrintendenti della Guardia di Finanza, disposto nei confronti di un candidato di cui si sia rilevato il difetto dei requisiti di moralità e condotta stabiliti per l’ammissione ai concorsi della magistratura ordinaria come previsto dal bando, non avendo l’Amministrazione tenuto in debito conto la tenuità e la risalenza nel tempo degli eventi considerati, avvenuti in età adolescenziale. Nella fattispecie è stato rilevato che il concorrente, molti anni prima della partecipazione al concorso, era stato sorpreso in spiaggia con una “canna in mano intenta a fumarla”, ed inoltre era emersa un’annotazione della polizia giudiziaria secondo la quale l’aspirante era stato colto nel tentativo di asportare capi di abbigliamento all’interno di un esercizio commerciale...
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TAR SICILIA - SENTENZA 13.07.2017 N. 1842

La notifica telematica di un ricorso nei confronti di una pubblica amministrazione va obbligatoriamente effettuato all'indirizzo pec inserito nel registro tenuto dal Ministero della Giustizia, al quale tutti gli enti avrebbero dovuto comunicarlo entro il 30.11.2014. In mancanza di indicazione di un indirizzo pec su tale pubblico elenco, non è possibile sopperire utilizzando un altro indirizzo pec dell'amministrazione, pena l'inammissibilità del ricorso, ma è necessario procedere tramite le tradizionali modalità cartacee....
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CONSIGLIO DI STATO - SENTENZA 28.06.2017 N. 3172

Una tensostruttura realizzata sul terrazzo di un edificio residenziale, costituita da una pergola in metallo corredata da tenda in PVC con movimento elettrico, non configura né un aumento del volume e della superficie coperta, né la creazione o modificazione di un organismo edilizio. Al contempo, tale intervento non altera il prospetto o la sagoma dell’edificio cui è connessa, e non è idonea a modificare la destinazione d’uso degli spazi esterni interessati, essendo facilmente rimuovibile (anzi, retraibile) e priva di tamponature verticale. Una struttura del genere va qualificata come arredo esterno per il quale non serve alcun titolo abilitativo ai sensi dell’art. 6, comma 1, D.P.R. n. 380/01...
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TAR SICILIA - SENTENZA 16.06.2017 N. 1454

Vige nell'ordinamento l'istituto dell' esperimento di miglioria in caso di due o più offerte identiche, riferibile per qualsiasi tipologia di gara, sancito dall'art. 77 del R.D. 23 maggio 1924 n. 827. Correttamente dunque la stazione appaltante ha annullato in autotutela l'aggiudicazione provvisoria disposta a seguito di sorteggio tra due offerte classificati a pari punti, quando una delle due aveva dichiarato di voler procedere al miglioramento della propria offerta proprio in ossequio al suddetto principio, a nulla rilevando una mancata espressa previsione in tal senso della lex specialis, carenza colmabile attraverso il meccanismo di eterointegrazione della lex specialis previsto dall’art. 1339 c.c...
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TAR LAZIO - SENTENZA 24.05.2017 N. 6171

A tutela dei principi di trasparenza e parità di trattamento tra i candidati di una selezione pubblica, durante le prove orali deve essere garantito il libero ingresso al locale ove esse si tengono, a chiunque voglia assistervi, compresi i candidati già esaminati o in attesa di esame, atteso che ciascun candidato è titolare di un interesse qualificato a presenziare alle prove degli altri candidati, al fine di verificare di persona il corretto operare della commissione. E' illegittimo per contrasto con detti principi l’operato di una commissione di concorso che abbia ammesso alcuni candidati a sostenere una prova orale “da remoto”, attraverso l’uso della modalità comunicativa skype, senza che sia stato verbalizzato nulla circa la presenza di uditori estranei ai membri della commissione durante lo svolgimento del colloquio..
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TAR CAMPANIA - SENTENZA 15.05.2017 N. 2598

E' legittima l'esclusione da una gara d'appalto disposta ai sensi dell’art. 80, comma 5, del nuovo Codice dei Contratti (D.Lgs. n. 50/2016), in quanto il concorrente in questione risulta aver falsamente dichiarato che il legale rappresentante non ha commesso gravi infrazioni debitamente accertate alle norme in materia di salute e sicurezza sul lavoro ove, al contrario, sia risultata la esistenza di una sentenza penale di condanna a mesi 3 di reclusione per il reato di cui all’art. 590, commi 2 e 3 cod. pen. per gravi lesioni colpose. Una siffatta mendace dichiarazione, infatti, preclude l'esercizio di ogni potere discrezionale della stazione appaltante di valutare la gravità dell’infrazione accertata, ed inoltre impedisce in radice il ricorso al meccanismo riabilitativo (cosiddetto self cleaning) di cui al comma 7 dello stesso art. 80, data la condotta reticente della ditta interessata ..
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TAR LAZIO - SENTENZA 08.05.2017 N. 5459

Deve ritenersi inammissibile per carenza di interesse e difetto di lesività, l'impugnazione presentata avverso il parere espresso dall'ANAC, dopo l'aggiudicazione di una procedura di gara, ai sensi dell'art. 211 comma 1 del nuovo Codice dei Contratti (D.Lgs. n. 50/2016) posto che il ricorso è stato presentato da un concorrente, non aggiudicatario, che ha peraltro ritenuto legittima l’aggiudicazione. Difatti la concreta lesione della posizione giuridica del ricorrente va individuata con l'ammissione, prima, e con l'aggiudicazione poi della ditta che ha vinto la gara, e non certo con il provvedimento postumo dell'ANAC ..
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CONSIGLIO DI STATO - SENTENZA 24.04.2017 N. 1894

Va ricondotta alla giurisdizione dell’A.G.O. la controversia avente ad oggetto la decisione di un ente pubblico di dismettere l’intero pacchetto pubblico di una società mista, considerato che una siffatta determinazione costituisce una “scelta a valle” del modello societario. A tale riguardo occorre specificare, infatti, che spettano alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo le controversie relative all’attività unilaterale prodromica alla vicenda societaria, avente natura pubblicistica, con la quale un ente pubblico delibera di costituire una società o di parteciparvi (o di procedere ad un atto modificativo o estintivo della società medesima o di interferire, nei casi previsti dalla legge, nella vita della stessa). Rientrano, di converso, nella giurisdizione ordinaria quelle controversie che riguardano gli atti societari a valle della scelta di fondo di utilizzo del modello societario, i quali restano interamente soggetti alle regole del diritto commerciale proprie del modello recepito ...
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TAR CALABRIA - SENTENZA 12.04.2017 N. 609

Rientra nella giurisdizione dell'A.G.A. la controversia relativa alla fase esecutiva di una convenzione di lottizzazione, ai sensi dell'art. 11, comma 2, l. n. 241/90 ed oggi in virtù dell'art. 133, comma 1 n. 2) del c.p.a. Va respinta la domanda di risarcimento danni azionata da un Comune per presunti vizi occulti e/o non agevolmente riconoscibili di un’opera pubblica prevista da una convenzione di lottizzazione, nei confronti del lottizzante e dell’impresa esecutrice, nel caso in cui l’Ente locale abbia effettuato il formale collaudo dell’opera e tale collaudo si sia concluso con esito favorevole e accettazione dell’opera stessa, circostanza che preclude e rende inoperante la garanzia per i vizi delle opere ...
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CONSIGLIO DI STATO - SENTENZA 04.04.2017 N. 1541

Nell’ambito del nuovo processo amministrativo telematico (c.d. P.A.T.) vigente dal 1.01.2017, deve ritenersi che la formazione, la notificazione ed il deposito in formato cartaceo degli atti di parte, con la conseguente mancanza di sottoscrizione digitale, non possano dare luogo ad inesistenza, abnormità o nullità degli atti stessi, bensì soltanto ad una situazione di irregolarità. In tali casi, pertanto, il giudice amministrativo, a mente del combinato-disposto degli artt. 44, comma 2, e 52, comma 1, c.p.a., deve ordinare alla parte che ha redatto, notificato o depositato un atto in formato cartaceo, di regolarizzarlo in formato digitale nel termine perentorio all’uopo fissato ...
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CONSIGLIO DI STATO - SENTENZA 27.03.2017 N. 1388

Deve ritenersi legittima la delibera con la quale Consiglio di un’Istituto scolastico ha concesso l’utilizzo, fuori dall'orario scolastico, dei locali della scuola, affinchè si svolgessero le benedizioni pasquali richieste dai parroci del territorio, prescrivendo l'accompagnamento degli alunni da parte di familiari e/o adulti responsabili della loro sorveglianza. Occorre infatti rilevare come la “benedizione pasquale” nelle scuole non possa in alcun modo considerarsi attività in grado di incidere negativamente - nè per contenuto, nè per tempo - sullo svolgimento della didattica e della vita scolastica in generale, dovendosi piuttosto assimilare a qualsiasi altra attività “parascolastica”, peraltro liberamente programmabile ed autorizzabile dagli organi di autonomia delle singole scuole anche senza una formale delibera...
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