TAR CAMPANIA (NAPOLI) - SENTENZA 04.09.2023 N. 4957

Deve essere annullata l'ordinanza sindacale contingibile ed urgente, ex artt. 50 e 54, d.lsg. n. 267 del 2000, emessa sul preteso fine di tutela della incolumità pubblica, ed in carenza di un accertato effettivo pericolo grave e attuale, con cui è stato imposto il divieto di effettuare la sperimentazione o l’installazione della tecnologia 5G sul territorio del Comune. Difatti va rilevato che la materia non può essere regolata tramite lo strumento in esame, tenuto anche conto che il d.l. 16 luglio 2020, n. 76, convertito in L. 11 settembre 2020, n. 120, al comma 6 dell’art. 38 “conferma” l’impossibilità di adottare ordinanze contingibili e urgenti sulla materia in esame e, specificamente, sui limiti di esposizione a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, sui valori di attenzione e sugli obiettivi di qualità, la cui competenza è riservata allo Stato ai sensi dell’art. 4 della l. n. 36/2001 (..
Leggi la sentenza integrale

 

CONSIGLIO DI STATO - SENTENZA 08.08.2023 N. 7694

In tema di gare d'appalto, nei casi in cui la lex specialis chieda ai concorrenti di documentare il pregresso svolgimento di “servizi analoghi”, la stazione appaltante non è legittimata ad escludere i concorrenti che non abbiano svolto tutte le attività oggetto dell’appalto né ad assimilare impropriamente il concetto di “servizi analoghi” con quello di “servizi identici”, atteso che la ratio sottesa alla succitata clausola del bando è il contemperamento tra l’esigenza di selezionare un imprenditore qualificato ed il principio della massima partecipazione alle gare pubbliche, dal momento che la locuzione “servizi analoghi” non s’identifica con “servizi identici"...
Leggi la sentenza integrale

 

TAR CAMPANIA (NAPOLI) - SENTENZA 14.06.2023 N. 3617

Non va escluso il concorrente di una gara pubblica (appalto di lavori) che ha dichiarato in capo al proprio legale rappresentante la pendenza di un procedimento penale “per reato colposo di cui all’art. 589 c.p.”, nel caso in cui tale procedimento non sia sfociato in alcun provvedimento di condanna esecutivo, come accertato dai controlli eseguiti dalla P.A. in ossequio alle linee guida dell’ANAC n. 6. Difatti non possono ritenersi configurabili quegli elementi atti a dimostrare “con mezzi adeguati che l’operatore economico si è reso colpevole di gravi illeciti professionali, tali da rendere dubbia la sua integrità o affidabilità”, come prescritto dall’art. 80, co. 5, del codice dei contratti ai fini dell’esclusione dell’operatore economico...
Leggi la sentenza integrale

 

TAR EMILIA - ROMAGNA (BOLOGNA) - SENTENZA 22.05.2023 N. 318

In ambito di gare d'appalto, la stazione appaltante ha la possibilità di attivare il c.d. soccorso procedimentale (distinto dal c.d. soccorso istruttorio di cui all’art. 83 c. 9 d.lgs. 50/2016) per risolvere dubbi riguardanti gli elementi essenziali dell’offerta tecnica ed economica, tramite l’acquisizione di chiarimenti da parte del concorrente che non assumano carattere integrativo dell’offerta, ma siano finalizzati unicamente a consentirne l’esatta interpretazione ed a ricercare l’effettiva volontà del concorrente, superandone le eventuali ambiguità ..
Leggi la sentenza integrale

 

CONSIGLIO DI STATO - SENTENZA 26.04.2023 N. 4173

Va dichiarato inammissibile un ricorso giurisdizionale innanzi al G.A., proposto al fine di ottenere in s.g. l’annullamento di un permesso di costruire in sanatoria e la conseguente demolizione dei manufatti abusivamente realizzati, nel caso in cui parte ricorrente abbia dedotto esclusivamente di essere confinante con i medesimi manufatti (criterio della c.d. vicinitas), senza allegare elementi probatori in ordine al vulnus effettivamente subito in conseguenza della costruzione dei manufatti, ovvero in ordine al vantaggio che potrebbe conseguire dalla relativa demolizione..
Leggi la sentenza integrale

 

TAR LOMBARDIA (MILANO) - SENTENZA 27.03.2023 N. 736

Deve ritenersi illegittimo un provvedimento di demolizione motivato con riferimento al fatto che l'intervento sanzionato è stato realizzato senza titolo edilizio, nel caso in cui detto manufatto sia stato costruito in una zona che, per un errore nella redazione del P.G.T., è risultata priva di qualsivoglia classificazione urbanistica. In tal modo viene impedito ai soggetti interessati di poter ottenere la sanatoria delle opere realizzate, attraverso l’avvio del procedimento di accertamento di conformità disciplinato dall’art. 36 del D.P.R. n. 380 del 2001..
Leggi la sentenza integrale

 

TAR PIEMONTE - SENTENZA 20.02.2023 N. 180

Deve ritenersi legittima l'istanza di un aggiudicatario che anche in ragione del lasso di tempo decorso tra aggiudicazione e stipula del contratto, manifesti l'esigenza di rinegoziare l'offerta presentata in gara, non potendola confermare, alla luce dell'intervenuto aumento dei costi dei materiali e delle lavorazioni. Difatti la rinegoziazione in corso d'esecuzione e dunque anche prima della firma del contratto va considerata una soluzione percorribile ogni volta in cui la P.A., in presenza di particolari condizioni, voglia tentare di ricondurre il contratto ad utilità invece di dover rinnovare la procedura di gara ..
Leggi la sentenza integrale

 

TAR FRIULI VENEZIA GIULIA - SENTENZA 26.01.2023 N. 20

Sussiste l'interesse ad agire nel caso di impugnazione di un parere preventivo negativo della Commissione Edilizia comunale, in ordine ad un istanza tendente ad ottenere il rilascio del permesso di costruire. Difatti tale parere, pur non appartenendo al procedimento amministrativo volto al rilascio del titolo edilizio, “è comunque idoneo a determinare (o comunque indirizzare) non solo la successiva attività provvedimentale dell’Amministrazione in sede di rilascio del titolo, ma anche ad orientare le specifiche scelte del privato in ordine alla redazione del progetto e alle condizioni per il corretto avvio della procedura per il rilascio del titolo. Sotto questo profilo, quindi, il parere assume efficacia immediatamente lesiva della posizione giuridica dell’istante e, anche in relazione alla sua natura e alla ratio sottesa alla sua previsione (consistente appunto nel far conoscere ex ante al privato gli orientamenti comunali relativi all’assetto del territorio e ai vincoli ivi insistenti prima della presentazione di un progetto edilizio compiuto e dettagliato)..
Leggi la sentenza integrale

 

CONSIGLIO DI STATO - SENTENZA 11.01.2023 N. 384

Il potere della P.A. appaltante di non aggiudicare una gara è da ritenersi legittimo ove esercitato prima di adottare il provvedimento di aggiudicazione definitiva. Pertanto, nel caso in cui esista un giudicato che ha espressamente accertato il diritto all’aggiudicazione e il diritto al subentro nel contratto, si giustifica sul piano sistematico anche la preclusione (quale effetto del giudicato) all’esercizio del potere di non procedere all’aggiudicazione previsto dall’art. 95, comma 12, del codice dei contratti pubblici. Discende, ulteriormente, che in tal caso, la decisione di non aggiudicare (e conseguentemente di non disporre il subentro nel contratto) si pone in netta contrapposizione con i vincoli puntuali che scaturiscono dal giudicato. Né essa può trovare una idonea base normativa nell’art. 95, comma 12 cit., messo fuorigioco proprio dall’esistenza del giudicato e dei vincoli conformativi che gravano sull’amministrazione...
Leggi la sentenza integrale

 

CONSIGLIO DI STATO - SENTENZA 12.12.2022 N. 10840

In ambito di procedure pubbliche d'appalto, la verifica dell’anomalia dell’offerta non ha ad oggetto la ricerca di specifiche e singole inesattezze dell’offerta economica, mirando piuttosto ad accertare se, in concreto, l’offerta nel suo complesso sia attendibile ed affidabile in relazione alla corretta esecuzione dell’appalto. Ne consegue che la valutazione di congruità deve essere globale e sintetica, senza concentrarsi esclusivamente e in modo parcellizzato sulle singole voci di prezzo. Pertanto, l’esito della gara può essere travolto solo quando il giudizio negativo sul piano dell’attendibilità riguardi voci che, per la loro rilevanza ed incidenza complessiva, rendano l’intera operazione economicamente non plausibile ed insidiata da indici di carente affidabilità a garantire la regolare esecuzione del contratto. La valutazione di congruità costituisce, pertanto, espressione di un tipico potere tecnico-discrezionale insindacabile in sede giurisdizionale, salvo che la manifesta e macroscopica erroneità o irragionevolezza dell’operato della stazione appaltante, renda palese l’inattendibilità complessiva dell’offerta ...
Leggi la sentenza integrale

 

TAR LAZIO (ROMA) - SENTENZA 01.09.2023 N. 13508

In caso di cumulo di domande giudiziali incardinate avanti l'A.G.A. che siano soggette a riti differenti (nella fattispecie, ordinario e speciale), trova applicazione l’art. 32 c.p.a. per il quale “È sempre possibile nello stesso giudizio il cumulo di domande connesse proposte in via principale o incidentale. Se le azioni sono soggette a riti diversi, si applica quello ordinario …”. Ne consegue che il giudizio risulta regolato dalla disciplina dettata per il rito ordinario, per cui, per il deposito del ricorso, trova applicazione la previsione sul termine ordinario di trenta giorni, di cui all’art. 45, comma 1, c.p.a. ..
Leggi la sentenza integrale

 

TAR LOMBARDIA (MILANO) - SENTENZA 05.06.2023 - N. 1383

Rientra nella giurisdizione del G.O. una controversia avente ad oggetto l’impugnazione del provvedimento di revoca di un contributo pubblico disposta perché il beneficiario ha posto in essere alcuni inadempimenti rispetto alle obbligazioni assunte a fronte della concessione del contributo. Infatti una volta emesso il provvedimento concessivo del contributo, la fase di verifica e controllo dell’adempimento degli obblighi del beneficiario attiene all’esecuzione del rapporto, pertanto, le relative controversie appartengono alla giurisdizione del giudice ordinario, poiché attinenti ad un diritto soggettivo ...
Leggi la sentenza integrale

 

CONSIGLIO DI STATO - SENTENZA 08.05.2023 N. 4624

Il principio di equivalenza, introdotto dall’art. 68 del d.lgs. n. 50 del 2016 in attuazione dell’art. 42 della direttiva 2014/24/UE, permea l’intera disciplina dell’evidenza pubblica, sul presupposto che la possibilità di ammettere alla comparazione prodotti aventi specifiche tecniche equivalenti a quelle richieste, ai fini della selezione della migliore offerta, risponde, da un lato, ai principi costituzionali di imparzialità e buon andamento e di libertà d’iniziativa economica e, dall’altro, al principio euro-unitario di concorrenza, che vedono quale corollario il favor partecipationis alle pubbliche gare, mediante un legittimo esercizio della discrezionalità tecnica da parte dell’amministrazione alla stregua di un criterio di ragionevolezza e proporzionalità ..
Leggi la sentenza integrale

 

TAR PIEMONTE - SENTENZA 05.04.2023 N. 315

Ai fini dell'esecuzione di una piscina (nella specie, delle dimensioni di 4,4mt e della profondità di 1,5mt) non è sufficiente la presentazione di una SCIA - segnalazione certificata di inizio attività. Trattandosi di struttura di tipo edilizio che incide con opere invasive sul sisto in cui viene realizzata, configura una nuova costruzione ex art. 3 comma 1 lett. e) DPR n. 380/2001 e dunque necessita di permesso di costruire ..
Leggi la sentenza integrale

 

CONSIGLIO DI STATO - SENTENZA 09.03.2023 N. 2487

In urbanistica ed edilizia, nell'ambito di rilascio del permesso di costruire in aree sottoposte a vincolo paesaggistico, in caso di trasmissione tardiva del parere paesaggistico, ex art. 146, d.lgs. 42/04, da parte della Soprintendenza, deve ritenersi preferibile aderire all'orientamento giurisprudenziale che attribuisce come conseguenza del ritardo non già la consumazione del potere, ma la trasformazione del valore del parere da vincolante in non vincolante, con la conseguente possibilità per l’Autorità procedente di poterne prescindere e con l’obbligo di motivare qualora invece ritenga di adeguarsi al suo contenuto..
Leggi la sentenza integrale

 

TAR CAMPANIA - SENTENZA 07.02.2023 N. 884

Nell'ambito delle gare d'appalto aggiudicate secondo il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa, le proposte migliorative consistono in soluzioni tecniche che incidono su tutti gli aspetti progettuali lasciati aperti a diverse soluzioni, sulla base del progetto posto a base di gara ed oggetto di valutazione delle offerte dal punto di vista tecnico, senza modificare le caratteristiche progettuali già stabilite dall’Amministrazione. Di converso, le varianti si sostanziano in vere e proprie modifiche del progetto dal punto di vista tipologico, strutturale e funzionale, per la cui ammissibilità è necessaria una previa manifestazione di volontà della stazione appaltante. In tale prospettiva, le proposte migliorative consistono pertanto in soluzioni tecniche che, senza incidere sulla struttura, sulla funzione e sulla tipologia del progetto a base di gara, investono singole lavorazioni o singoli aspetti tecnici dell’opera, lasciati aperti a diverse soluzioni, configurandosi come integrazioni, precisazioni e migliorie che rendono il progetto meglio corrispondente alle esigenze della stazione appaltante, senza tuttavia alterare i caratteri essenziali delle prestazioni richieste..
Leggi la sentenza integrale

 

TAR LAZIO - SENTENZA 18.01.2023 N. 884

In materia di gare di appalto alla stazione appaltante è ammesso intervenire successivamente sulla lex specialis, nei casi in cui la risposta al chiarimento non investa un’indebita e perciò illegittima modifica delle regole di gara, ma una sorta di interpretazione autentica con cui la S.A. chiarisce la propria volontà provvedimentale in un primo momento poco intellegibile, precisando o meglio delucidando le previsioni della lex specialis...
Leggi la sentenza integrale

 

TAR VENETO - SENTENZA 22.12.2022 N. 1936

Va revocata in autotutela l'aggiudicazione di una gara d'appalto qualora il concorrente vittorioso abbia sottoscritto il contratto "con riserva" contestando alcune originarie condizioni economiche contrattuali predisposte dalla Stazione Appaltante con gli atti di gara. Nel caso in cui il concorrente, nonostante formalmente sottoscriva il contratto, ne manifesti dissenso ad accettarne effettivamente il contenuto, questa insanabile contraddizione tra la volontà “formale” e quella “sostanziale”, contraria alle condizioni originarie del contratto, vale quale accettazione non conforme....
Leggi la sentenza integrale

 

TAR CAMPANIA - SENTENZA 05.12.2022 - N. 3295

Rientra nella giurisdizione del giudice ordinario e non in quella del giudice amministrativo, una controversia avente ad oggetto l’impugnazione del recesso di un Comune da un consorzio smaltimento rifiuti. Difatti il recesso costituisce un atto intrinsecamente civilistico, determinante l’estinzione di un rapporto di durata a tempo indeterminato, con conseguente radicamento della giurisdizione ordinaria. Tale assunto opera in tutte le controversie nella quali si controverta della validità e degli effetti del recesso di un ente locale da un Consorzio al quale in precedenza abbia aderito e, del resto, il giudice civile ben può dare idonea tutela alle posizioni soggettive poste al suo esame, avuto riguardo all’ormai consolidato orientamento giurisprudenziale che lo abilita a sindacare l’esercizio del diritto di recesso, sulla base dei parametri di correttezza oggettiva e buona fede, affinché si eviti che tale esercizio possa sconfinare nell’arbitrio ...
Leggi la sentenza integrale

 

Dove siamo

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.